Le creature mitologiche non sono (quasi) mai una completa invenzione: è più facile che siano l'interpretazione fantasiosa della sagoma di un animale osservato di sfuggita, o magari che siano stati ricostruiti a partire da un qualche resto – un osso, un dente… Non sappiamo se sia andata così con Dinocephalosaurus orientalis, ma la probabilità è alta: stiamo parlando di un rettile marino vissuto in Cina 240 milioni di anni fa, e il cui aspetto, ricostruito per intero per la prima volta dopo oltre vent'anni dal rinvenimento del primo resto, ricorda molto quello che ha il drago nella mitologia cinese. L'animale è stato descritto in uno studio pubblicato su Cambridge University Press.
Che forma aveva? Come detto, Dinocephalosaurus orientalis non è una scoperta nuova: il suo cranio, insieme alle prime tre vertebre cervicali, fu ritrovato in Cina nel 2003. Il rinvenimento di questi primi resti ha dato il via a un'ulteriore ricerca che ha permesso di ritrovarne altri: nell'arco di dieci anni, tutti questi "pezzi" sono stati assemblati e hanno permesso di ricostruire la morfologia dell'animale nella sua interezza. L'aspetto più evidente e da drago del suo corpo era il collo lunghissimo: possedeva 32 paia di vertebre cervicali, anche di più di un altro serpente marino simile che viveva in Cina nello stesso periodo, Tanystropheus hydroides, e che condivideva con Dinocephalosaurus molte caratteristiche morfologiche, tra cui la forma della dentatura.
Il drago del Guizhou. Un'altra caratteristica che abbiamo potuto ricostruire di Dinocephalosaurus è che era viviparo, cioè non deponeva uova ma metteva al mondo cuccioli vivi. Era un nuotatore formidabile e un grande predatore: molti esemplari sono stati ritrovati con una grande varietà di pesci diversi nello stomaco. Il drago cinese è forse il più impressionante dei rettili ritrovati nella provincia di Guizhou, ma non è l'unico: l'area è una delle più ricche di fossili al mondo, con resti che risalgono anche a oltre 400 milioni di anni fa.