Sono giorni in cui si parla di feste, di regali e di... renne. Non è la prima volta in questi mesi che ci occupiamo di questi cervidi: vi avevamo raccontato dei loro "superpoteri", gli adattamenti che hanno sviluppato per sopravvivere nel loro ambiente estremo. Tra questi, vi avevamo spiegato che i loro occhi sono adattati per permettere loro di vederci nel buio della notte artica, quando per mesi il sole non sale sopra l'orizzonte. Ora un nuovo studio, condotto dallo University College di Londra e pubblicato su Proceedings of the Royal Society B, rivela qual è il meccanismo fisiologico dietro la loro visione notturna: per dirla in breve, gli occhi delle renne si trasformano quando arriva l'inverno.
A caccia di licheni. Il cibo preferito delle renne sono i licheni, che si trovano in abbondanza anche in un ambiente ostile come l'Artico. Per procurarseli, questi animali devono scavare sotto la neve (impresa facilitata dai loro zoccoli a forma di mezzaluna): d'estate non è un problema, ma d'inverno rischia di diventarlo per questioni di visibilità.
Per individuare i licheni ci vogliono quindi occhi adatti alla visione notturna, ma che riescano anche a sopportare il sole che brilla durante il resto dell'anno. Come hanno risolto il problema le renne? Con il cambio di stagione, "cambiano" anche la forma stessa dei loro occhi. La metamorfosi coinvolge una struttura chiamata tapetum lucidum, una sorta di specchio che si trova dietro la retina e che le riflette contro una parte della luce che entra nell'occhio: in questo modo la stessa retina riesce a raccogliere più luce e a creare un'immagine più chiara.
Cambio di stagione. Il tapetum lucidum non è esclusivo delle renne: molti altri animali lo usano per migliorare la loro visione notturna (avete presente quando gli occhi di un gatto sembrano brillare in piena notte? State vedendo il tapetum). Quello delle renne, però, è particolare perché cambia struttura e colore con la stagione: d'estate sembra di colore dorato perché deve riflettere la normale luce del sole, mentre d'inverno vira al blu profondo, cioè il colore della notte artica.
La trasformazione è determinata da fattori fisiologici: con il cambio di stagione cambia anche la pressione interna dell'occhio, che a sua volta influenza il colore del tapetum. In un articolo su The Conversation, il primo autore dello studio Robert Fosbury paragona questa modifica a un "cambio gomme": come noi abbiamo i pneumatici estivi e quelli invernali, così vale per le renne e i loro occhi.