Prima di venire soppiantato dalla pantegana (ratto marrone, Rattus norvegicus), il ratto nero (Rattus rattus) era il roditore dominante in Europa, legato inestricabilmente alle vicende umane: è su di lui, per esempio, che si fa ricadere la responsabilità delle ondate di epidemia di peste nera che - dalla seconda metà del 1300 - causò una ventina di milioni di vittime solo nel nostro continente. Ora un nuovo studio ha analizzato la storia genetica di questa specie e in particolare della sua presenza in Europa, scoprendo così che il ratto nero ci ha colonizzati non una, ma due volte, e che la sua storia corre in parallelo a quella del commercio internazionale.
Studio a tre. Lo studio, il primo nel suo ambito, condotto da tre istituti di ricerca (l'università di York, quella di Oxford e il Max Planck Institute di Lipsia), è stato pubblicato su Nature Communications.
Il ratto nero non è nativo dell'Europa, ma del sud-est asiatico (probabilmente della Malesia) ed è emigrato nel nostro continente durante la preistoria. Il suo primo picco di popolazione, però, coincide con la nascita e rapida espansione dell'impero romano. Questo roditore ha infatti imparato rapidamente a vivere nelle vicinanze degli esseri umani, che rappresentano per lui una comoda riserva di cibo, e soprattutto ha imparato a spostarsi con gli esseri umani: l'allargamento dell'impero romano e l'apertura di vie commerciali tra l'Europa e il resto del mondo permisero al ratto nero di trasferirsi in massa in Europa.
Gruppo unico. Il team di ricerca ha analizzato diversi siti archeologici europei che coprono un lasso di tempo che va dal I al XVII secolo, e ha trovato tracce di ratto nero in tutto il continente e per tutto il periodo di dominazione romana: geneticamente, questi animali costituiscono un unico gruppo, "che siano stati trovati in Serbia o in Inghilterra" come spiegano gli autori.
Dopodiché, le testimonianze archeologiche ci dicono che il ratto nero scomparve quasi completamente con la caduta dell'impero romano: tra il VI e il X secolo d.C. la sua presenza in Europa è molto ridotta. Le cause possono essere molteplici: l'abbassamento delle temperature globali avvenuto in quel periodo, ma anche la cosiddetta "peste di Giustiniano", che nel 500 d.C. uccise circa un quinto della popolazione dell'impero romano e rallentò fino quasi a fermarli i commerci internazionali. Con la ripresa dei commerci, intorno al X secolo, il ratto nero rispuntò in giro per l'Europa: geneticamente, questi esemplari sono diversi da quelli della "prima ondata", ma simili tra loro in tutto il continente.
Dal ratto alla pantegana. Questo significa che con il Medioevo e la nascita di nuove rotte commerciali l'Europa tornò a essere un luogo accogliente per il ratto, la cui dominazione venne interrotta solo con la rivoluzione industriale e l'arrivo di un concorrente più forte, il ratto norvegese, cioè quello che comunemente chiamiamo pantegana e che è, oggi, il ratto dominante in Europa.