Non siamo l'unica specie animale capace di controllare il fuoco: alcuni rapaci australiani sembrano padroneggiare quest'arte, sconosciuta persino ai primati più vicino a noi. Diverse specie di nibbi e di falchi australiani avrebbero imparato a propagare gli incendi trasportando bastoncini in fiamme da un luogo all'altro: lo fanno - sembra - per stanare i piccoli animali di cui si nutrono.
La conferma di quelli che erano finora solamente aneddoti tramandati dagli aborigeni della savana dell'Australia settentrionale arriva da uno studio condotto tra il 2011 e il 2017 e pubblicato sul Journal of Ethnobiology.
L'ho visto con i miei occhi! I racconti narravano di almeno tre specie, il nibbio fischiatore (Haliastur sphenurus), il nibbio bruno (Milvus migrans) e il falco bruno (Falco berigora), che durante i frequenti incendi nell'arido territorio raccolgono bastoncini dai roghi e li trasportano altrove, alimentando nuovi focolai. In effetti questi pennuti sono noti per usare rami bruciacchiati come "strumenti", ma la comunità scientifica aveva finora respinto l'ipotesi che i rapaci appiccassero nuovi incendi deliberatamente, per facilitarsi la caccia.
Ora però Bob Gosford, ornitologo presso il Central Land Council di Alice Springs, nei Territori del Nord, Australia, ha raccolto con alcuni colleghi 20 testimonianze oculari dello strano comportamento messo in atto in occasioni in cui sembra essere stato fatto "apposta".
C'è il racconto di un fotogiornalista e pompiere, Dick Eussen, che negli anni '80, mentre tentava di spegnere un incendio, notò un nibbio fischiatore depositare a terra un bastoncino fumante a 20 metri di distanza, e appiccare un nuovo rogo: in quell'occasione, Eussen spense le fiamme appiccate in 7 diversi punti dai rapaci piromani. Sempre di Eussen riporta di un nibbio bruno che 6 anni fa appiccò le fiamme sul lato opposto a dove si stava sviluppando un incendio, lungo una strada nel Queensland.
Altri testimoni riportano di casi osservati tra il 2001 e il 2002 in cui questi uccelli sarebbero stati visti diffondere le fiamme in radure anche a 50 metri di distanza dal rogo originario.
Non farlo morire. L'azione degli uccelli incendiari pare concentrarsi nei luoghi in cui qualche ostacolo (come una strada) rischia di arginare le fiamme, interrompendo così l'effetto positivo dell'incendio sulla caccia: per non morire affumicati, i piccoli animali escono allo scoperto e si rendono vulnerabili ai rapaci.
Arte antica e diffusa? Ora che diversi indizi fanno pensare a un comportamento intenzionale, i ricercatori pensano di ripetere alcuni esperimenti in condizioni controllate per capire quanto la tecnica sia comune, se sia diffusa soltanto in Australia o anche altrove (come sembrerebbe) e quanti esemplari in una stessa popolazione la padroneggino.
Una possibilità affascinante è che alcuni rapaci abbiano imparato a controllare il fuoco addirittura prima dell'uomo - che ha imparato a controllarlo tra 400.000 e 1 milione di anni fa. I rapaci sono diffusi da milioni di anni prima: un'ipotesi è che, prima dell'uomo e in modo simile, abbiano sviluppato l'abilità di sfruttare il fuoco più volte e in modo indipendente tra popolazioni e continenti, sfruttando le fiamme degli incendi innescati dai lampi.