Un corpo da 30 centimetri di lunghezza (ma che con le zampe estese arriva anche a 70 cm!) per tre chili di peso: numeri che non fanno impressione, almeno fino a quando non si scopre che sono relativi a una rana. È la più grossa del mondo: si chiama rana golia (Conraua goliath) ed è uno degli anfibi meno conosciuti del Pianeta – “colpa” della sua timidezza e della difficoltà di osservarla nel suo habitat naturale, le rive dei fiumi in Camerun e Guinea Equatoriale.
Una possibile spiegazione. Quest’estate, però, un team del Leibniz Institute for Evolutionary and Biodiversity Research di Berlino è riuscito per la prima volta a osservarla da vicino. Facendo una scoperta sorprendente, che potrebbe spiegare anche le dimensioni esagerate dell’animale: i suoi nidi sono vere e proprie opere di architettura del paesaggio, stagni artificiali creati spostando massi di dimensioni considerevoli.
In origine, la ricerca doveva occuparsi di tutt’altro: la rana golia è a rischio di estinzione, e i ricercatori speravano di scoprire qualcosa di più sulla dieta dei suoi girini nel caso in cui dovesse diventare necessario allevare questa specie in cattività. È così che, usando fototrappole e telecamere nascoste e confrontandosi anche con i locali cacciatori di anfibi, il team ha scoperto che la golia non depone le uova nella prima pozza d’acqua che trova, ma costruisce il suo stagno artificiale
Tre diverse strategie. Questi anfibi hanno addirittura sviluppato tre stili architettonici. I maschi più pigri si limitano a individuare pozze già esistenti e le ristrutturano, pulendole ed eliminando foglie e altri i detriti così da migliorare la visibilità e rendere più facile fare la guardia contro i predatori. Ci sono poi maschi che accumulano sassi e fango ai margini di un piccolo stagno, erigendo una diga che allarga lo specchio d’acqua e lo protegge anche dalla corrente del fiume. Infine, i maschi più creativi creano da zero le loro piscine, scavando nel greto fino a far affiorare l’acqua e poi consolidando la piscina artificiale circondandola di massi raccolti in zona – e che possono pesare fino a due chili.
Le capacità architettoniche delle rane golia hanno dimostrato due cose agli scienziati. La prima è che sono genitori protettivi, che dedicano tempo, energie e creatività a controllare la propria progenie e difenderla dai predatori. La seconda è che le dimensioni estreme dell’animale - è il secondo anfibio più grande del mondo dopo la salamandra del Giappone - potrebbero essere una conseguenza evolutiva delle loro abitudini: una rana più muscolosa riesce a trasportare sassi più grossi, e dunque a costruire un nido migliore.