Quando si parla di evoluzione si pensa spesso a quella dell'essere umano, dei grandi rettili, degli uccelli. Ma per rappresentare l'evoluzione anche gli aracnidi - i ragni - sono esempi affascinanti, straordinari esempi di diversità e adattamento perfetto all'ambiente in cui vivono.
Alcuni hanno sviluppato forme di mimetismo impressionanti, con colori simili a quelli dei fiori su cui vivono, come molte specie di ragni granchio (Thomisidae). Altri, i Salticidae, hanno vista e agilità eccezionali: di solito molto piccoli e capaci di fare balzi notevoli, sono le tigri del mondo degli aracnidi. Alcuni ragni hanno persino cure parentali: comportamenti che di solito si osservano in animali superiori. Per esempio, i Lycosidae trasportano l'ovisacco sotto l'opistosoma (l'addome): una volta nati, i piccoli vengono trasportati sul dorso della madre, al sicuro dai pericoli. In Italia, nonostante non siamo abituati a vederle, vi sono dei parenti delle migali tropicali (Orthognatha) spesso protagonisti di film e documentari. Le nostre migali sono piccole (1-2 centimetri) rispetto a quelle tropicali, che arrivano fino a dieci centimetri: alcune di queste specie sono conosciute come ragni botola. Sono abili scavatori e creano tunnel profondi anche mezzo metro con all'imboccatura una botola, appunto, costituita da terra e detriti, rendendo così l'ingresso quasi invisibile.
Anche i ragni - e questi pochi esempi - possono dunque raccontare come la natura, tramite l'evoluzione, sia capace di creare un numero illimitato di forme, ognuna delle quali splendida e diversa da ogni altra.