In moto ne percepiamo appena il rumore contro la visiera del casco (a meno che si tratti di un calabrone). In auto neppure quello. E basta una spruzzatina di detergente (quello giusto è detto “scioglimoscerini”) e un colpo di tergicristallo per cancellare le tracce dell’ecatombe.
57 elefanti. Una vera strage, di centinaia di milioni di insetti: tradotto in peso, circa 337 tonnellate al giorno, l’equivalente di 57 elefanti. Messi uno sopra l’altro, raggiungerebbero un’altezza doppia del grattacielo Pirelli di Milano. Gli insetti che si spiaccicano sui veicoli sono, secondo stime basate su uno studio inglese, circa 675 milioni al giorno, 246 miliardi all’anno.
Lo studio, condotto qualche anno fa, il primo di questo genere, si è basato sull’aiuto di 40 mila volontari, che per un mese hanno ospitato sulla targa anteriore della loro auto un cartone adesivo grande quanto una cartolina. E ogni giorno hanno contato gli insetti investiti. In media sono stati uno ogni 8 km. Ma molto è dipeso anche dalla velocità delle auto. Sotto i 50 km/h, infatti, gli insetti non si spiaccicano: vengono spostati verso l’alto e ai lati dalle turbolenze aerodinamiche create dall’auto.
Splash! Lo studio si è basato su valori medi per quanto riguarda il numero di auto in circolazione e i km percorsi, la superficie "utile" per investire gli insetti etc, ed è giunto a delle conclusioni che sono state poi confermate anche da altri studi più recenti.
Secondo alcuni, però, la strage di insetti ha delle ripercursioni sulla popolazione di uccelli insettivori. Per esempio, un solo passero ha bisogno di mangiare migliaia di insetti al giorno; in una notte un pipistrello si ciba anche di 2.000 zanzare.
Per fortuna gli insetti sono tanti. Secondo l’entomologo Edward Osborne Wilson, di Harvard (Usa), sulla Terra ce ne sono 10 quintilioni (pari a 1 seguito da 31 zeri) che, oltre a essere cibo per altri animali, riciclano la sostanza organica morta. Insomma: meglio che non diminuiscano troppo.