Durante l'inverno un singolo alveare ospita 10-20.000 individui: con l'arrivo della primavera la popolazione inizia rapidamente a crescere e può "visitare" fino a 225.000 fiori al giorno, per arrivare in piena estate a contare fino a 90.000 api. In un anno, la sola produzione di miele dell'alveare è di 20-30 chilogrammi, anche 40 se la stagione è buona e il territorio è favorevole.
All'inizio della primavera, quando l'arnia comincia a ripopolarsi, le api sono circa 30.000: facendo un calcolo inverso e molto approssimativo, per produrre un chilo di miele un alveare deve visitare 2.700.000 fiori; una singola ape dovrebbe visitarne più di 80 milioni... è evidente che da sola non potrebbe riuscirci, e infatti il miele è il più squisito frutto di lavoro collettivo che la natura ci dà.
I mieli sono tanti e di diversa provenienza: in prima battuta possiamo dire che il miele di nettare proviene dai fiori, quello di melata dalla secrezione zuccherina lasciata sugli alberi da piccoli insetti che si nutrono della linfa. Il miele monofloreale proviene da un'unica specie di fiore (acacia, castagno e via dicendo), quello plurifloreale, tipicamente "il millefiori", nasce da nettare di fiori diversi. Le diverse qualità di miele hanno proprietà specifiche che variano anche in funzione della stagionatura del miele.