Il numero di microrganismi che vivono in simbiosi con l’uomo è superiore a quello delle cellule del suo corpo, anche se mancano cifre precise (le stime vanno da 1 a 10 “ospiti” per ogni cellula umana).
Questi microrganismi (per lo più batteri, anche se non manca qualche fungo) si nutrono di sostanze di scarto prodotte dall'organismo e spesso producono vitamine utili al metabolismo. Gli organi maggiormente “abitati” sono l’intestino, la bocca, la regione urogenitale, la pelle, il naso e la gola.
Siamo circondati da frammenti genetici non identificati. Molti di questi addirittura sono dentro di noi. A questa scoperta rivoluzionaria è dedicato un articolo e la copertina di Focus 245, in edicola dal 20 febbraio al 21 marzo 2013 (e in digitale per sempre).
L’organo più colonizzato
Con oltre 400 specie diverse, l’intestino è l’organo che ospita la maggiore varietà di batteri che, oltre a produrre vitamine (in particolare, la biotina e la vitamina K), contribuiscono ai processi digestivi di zuccheri e grassi, favorendo l’assorbimento di micronutrienti importanti quali il magnesio, il calcio e il ferro.
La loro presenza, inoltre, impedisce a batteri nocivi di colonizzare le pareti intestinali, proteggendoci così dalle infezioni.
Poi c'è l'ombelico, dove vivono centinaia di batteri sconosciuti, come viene spiegato anche nel numero di Focus in edicola dal 20 febbraio al 21 marzo 2013 (e in digitale per sempre) con un articolo sul complesso di organismi microscopici, spesso sconosciuti, che vivono sopra e dentro ogni corpo.
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