Quand'è che le galline hanno smesso di essere uccelli selvatici e sono diventate, appunto, galline? In altre parole, quand'è che abbiamo addomesticato quello che oggi, con i suoi 24 miliardi di esemplari, è l'uccello più diffuso al mondo e l'animale da fattoria più utilizzato dagli esseri umani?
Fino a poco tempo fa si pensava che la risposta a questa domanda fosse "9.000 anni fa, in Cina", ma un nuovo studio pubblicato su Cell Research sposta sia la data sia la location di questo momento epocale per Gallus gallus – e anche per Homo sapiens.
La genetica dei polli. Lo studio è un'analisi comparata del genoma di 863 galline, domestiche e selvatiche, "raccolte" in 120 villaggi tra Asia e Africa. I risultati suggeriscono che i parenti più stretti delle attuali galline venissero da un'area compresa tra Myanmar, Laos e Thailandia, "il centro della domesticazione" come l'hanno chiamato gli autori, e non dalla Cina settentrionale come si pensava fino a ora. Inoltre, i dati dicono che il parente selvatico più stretto delle moderne galline sia la specie Gallus gallus spadiceus, e che la separazione tra la versioni selvatica e domestica di Gallus (che indica il momento della domesticazione) sia avvenuta tra i 12.000 e i 6.200 anni fa.
Siamo sicuri? Lo studio non ha convinto tutti gli esperti di polli del mondo: secondo alcuni, per esempio l'archeologo Jonathan Kenoyer della University of Wisconsin, per avere la certezza che le origini delle galline domestiche siano nel Sudest dell'Asia bisognerebbe avere a disposizione anche del DNA antico, e non basarsi solo su quello delle specie attuali.
In più, c'è il fatto che, se è vero che sappiamo il quando e il dove, ancora non sappiamo il come: che cosa spinse i primi uomini ad addomesticare un animale che al tempo era molto più magro e molto meno produttivo di quanto sia oggi? Uno dei suggerimenti è che le prime domesticazioni di Gallus gallus non fossero un modo per procurarsi una fonte di cibo, ma fossero legate alla bellezza delle loro piume.