Guardate la foto qui sopra: sapreste dire quali di queste uova sono dei falsi d'autore? Vi diamo un indizio: ce ne sono due su sei. Ancora non avete idea? Lasciate che vi spieghiamo tutto dall'inizio. La foto proviene da uno studio pubblicato su Proceedings of the Royal Society B che ha coinvolto due diverse specie di uccelli: una è il cuculo africano (Cuculus gularis), l'altra il drongo africano (Dicrurus adsimilis). Il primo è famoso per il cosiddetto parassitismo di covata: depone, nei nidi altrui, uova indistinguibili da quelle delle femmine della specie parassitata, che si trovano così a covare e prendersi cura di un pulcino non loro. Il secondo è (al momento, almeno) l'unico uccello che ha imparato a difendersi da questo tipo di attacco.
Spionaggio e controspionaggio. Lo studio è stato condotto lungo quattro anni di osservazioni su una popolazione di drongo africano che vive nel sud dello Zambia, e che può essere vittima di parassitismo di covata da parte del cuculo africano. Si tratta però di casi rari (34 su quasi 200 nidi osservati), tanto che il drongo è uno degli uccelli meno "colpiti" dal cuculo. Uno studio più attento ha svelato il segreto del loro controspionaggio. Le uova di drongo sono infatti molto diverse tra loro, con pattern caratteristici di ogni singola femmina: alcune sono strisciate, altre a macchie, altre ancora di un colore rossastro, e tutte queste caratteristiche si combinano per creare una sorta di "impronta digitale" delle uova, che aiuta il drongo a riconoscerle al volo.
La soluzione è a pag. 46. Il cuculo africano è in grado di deporre uova identiche, per forma e fantasie, a quelle del drongo. Il suo problema è che sa farlo solo in modo generico, non modulato sui pattern della femmina presa di mira. In parole più semplici, una femmina di cuculo è capace di deporre un uovo rossastro e a macchie oppure uno bianco e a strisce, ma c'è un'altissima possibilità che la sua fantasia non corrisponda a quella della femmina di drongo il cui nido ha preso di mira. E quando una femmina di drongo si accorge di avere nel nido un uovo non suo, se ne libera: una simulazione al computer costruita a partire dai dati sperimentali a disposizione ha dimostrato che la tattica del drongo è efficace nel 94% dei casi – un risultato migliore di quello ottenuto anche da noi esseri umani. A tal proposito: avete capito quali sono le due uova false? Sono quelle in basso a destra nei due terzetti.