l titolo di killer più pericolosi potrebbe essere dato collettivamente al cobra, al bungaro e alla vipera di Russell: solo in India pare facciano 10 mila vittime l’anno. Una vera classifica, però, è impossibile.
Esistono circa 500 specie di serpenti velenosi e i veleni sono spesso miscele di sostanze tossiche di cui è noto solo in parte il meccanismo d’azione. Alcune tossine di elapidi, come il serpente tigre australiano o il bungaro asiatico, di viperidi e di idrofidi (serpenti di mare), bloccano il passaggio dell’impulso nervoso dal nervo al muscolo. In questo modo si ha progressivamente paralisi e arresto dei muscoli respiratori e del cuore.
Ma il rischio effettivo dipende dalle dimensioni della vittima, dal punto del morso e dalla distanza dal centro antiveleni: in tutto il Brasile, per esempio, ce n’è solo uno a Rio de Janeiro. Alcuni crotalidi e viperidi hanno tossine che danneggiano le cellule dei tessuti e in questo caso l’amputazione della parte colpita evita la cancrena, che causa infezioni mortali.
Nella lista, però, possiamo mettere anche:
l’echide (viperide, Nord Africa, Asia Minore);
il mamba (elapide, Africa) in particolare il mamba nero, che può raggiungere i 4 metri, una lunghezza considerevole per i serpenti velenosi;
il boonslang (colubride, Sud Africa);
i crotali del bambù (viperidi, Centro e Sud America);
i crotali terricoli (viperidi, Centro e Nord Africa);
i serpenti corallo (elapidi, Centro e Sud America).