Pulcini intraprendenti: la formula per crescere più sani e forti? L'hanno trovata dei pulcini di molotro, uccello parassita che invade i nidi altrui, ma che, invece di cacciare gli occupanti, sceglie una proficua convivenza.
Sempre insieme. L'unione fa la forza, anche se si è diversi, pelle e ossa, spelacchiati e appena nati. E i pulcini di molotro testabruna (Molothrus ater), uccello parassita che vive nelle pianure americane occidentali e utilizza i nidi di altri volatili per la propria cova, lo hanno capito bene. È il risultato di una nuova ricerca fatta da un gruppo di zoologi inglesi, americani e neozelandesi sul comportamento parassitario di questi passeriformi.
Meglio accompagnati che soli. "I piccoli di molotro crescono più in fretta quando nel nido in cui nascono, oltre ai genitori ospite, ci sono anche i pulcini legittimi - spiega Rebecca M. Kilner, membro del gruppo di scienziati - Di solito i pulcini degli uccelli parassiti uccidono la covata ospite per assicurarsi di non avere rivali nella richiesta di cibo. In questo caso non lo fanno, ma condividono il nido con i fratellini acquisiti".
Sono stati studiati 20 nidi di febe orientale (Sayornis phoebe) una delle cento e più specie che il molotro usa come ospite. In genere gli uccelli professionisti nel "parassitismo di cova" depongono il proprio uovo tra quelli di un'altra specie: al momento della schiusa, il pulcino si adopera per buttare fuori dal nido le uova, o uccidere i piccoli, e prende possesso della nuova casa, sfruttando i genitori adottivi che non si accorgono dell'inganno.
Meglio in coro che solisti. Nel caso dei molotro si è visto che la condivisione del nido con i pulcini di febe ne favoriva la crescita. In pochi giorni i piccoli approfittatori aumentavano di peso e taglia di circa il 14% in più rispetto a quelli che occupavano il nido da soli, dopo averne cacciato i legittimi occupanti. Secondo i ricercatori questo accade perché le invocazioni di richiesta di cibo di tre pulcini insieme stimolano più intensamente i genitori rispetto ad un unico pigolio. E soprattutto perché i genitori sono più recettivi se nel nido, oltre al piccolo invasore, è presente anche la propria prole. In questo caso non ci sono sconfitti nella competizione naturale. Invasori e invasi sopravvivono entrambi.