Animali

Il T. rex va all’asta a Hong Kong. Ma per gli scienziati è un bel problema

Christie's Hong Kong sta per mettere all'asta un fossile di Tyrannosaurus rex: il rischio è che questo prezioso reperto non sia più a disposizione della comunità scientifica.

Dopo Stan è arrivato il momento di Shen. Di che cosa stiamo parlando? Di Tyrannosaurus rex, o meglio dei loro resti fossilizzati. Stan è infatti il nome del fossile di T. rex più costoso mai battuto a un'asta: venne acquistato nel 2020 dal Ministero per la cultura e il turismo di Abu Dhabi per l'astronomica cifra di 31.8 milioni di dollari, con la promessa di un'esposizione permanente in un nuovo museo che verrà inaugurato nel 2025.

Shen è invece il nome di un altro scheletro di T. rex, che come Stan è stato rinvenuto nella Hell Creek Formation in Montana, ma che a differenza di Stan potrebbe finire nelle mani di un privato – con grande scorno della comunità scientifica, preoccupata per il futuro di un fossile di altissima qualità.

Scheletro milionario. Shen verrà messo all'asta da Christie's a Hong Kong il 30 novembre 2022: si tratta del primo scheletro di T. rex (una specie che viveva nel continente americano) a venire messo in vendita in Asia. La stima della famosa casa d'aste è che il fossile frutterà tra i 15 e i 25 milioni di dollari: meno di quanto sia stato pagato Stan, ma comunque una cifra astronomica, che darà tra l'altro al compratore la possibilità di scegliere che nome dare al fossile.

Shen è lungo 12 metri, alto quasi 5 e pesa 1.400 kg, e come tutti gli scheletri di T. rex è molto prezioso, non solo dal punto di vista finanziario ma soprattutto da quello scientifico. Ed è per questo che il mondo della paleontologia non è contento di quest'asta.

Pessime notizie per la scienza. Oltre a poter dare il nome all'esemplare, chiunque comprerà Shen ne diventerà anche unico proprietario: questo significa che, a meno che non si tratti di un filantropo interessato alla ricerca paleontologica, sarà molto difficile se non impossibile fare ricerche sullo scheletro.

Intervistato da Live Science, per esempio, il paleontologo Thomas Carr ha spiegato che «quest'asta è una pessima notizia per la scienza» e che «non sappiamo neanche quanto completo sia questo esemplare». La paura è che Shen (o come verrà ribattezzato) finisca per il languire in una qualche collezione privata, sottraendo alla scienza una risorsa preziosa. E ci sono preoccupazioni anche per il futuro: la potenza di fuoco dei miliardari appassionati di fossili è di gran lunga superiore a quella di qualsiasi museo, e il rischio è che sempre più scheletri finiscano chiusi in un metaforico armadio invece che lasciati a disposizione della comunità scientifica.

12 ottobre 2022 Gabriele Ferrari
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