Se mai fosse servito un altro motivo per considerare i cefalopodi creature "aliene", dotate di un'intelligenza anomala rispetto agli altri invertebrati, eccolo: non seguono pedissequamente le istruzioni del proprio DNA, ma riescono a editare in corsa il loro codice genetico, in risposta a stimoli ambientali.
In pratica possono interferire con le direttive del DNA intervenendo sul messaggero, l'RNA, e diversificando così la produzione di proteine, come dimostra uno studio pubblicato su Cell. Un meccanismo molto raro tra gli animali multicellulari, che potrebbe spiegare il complesso comportamento di queste creature.
cosa avviene di solito. L'RNA o acido ribonucleico, uno stretto "cugino" del DNA, viene utilizzato per trascrivere e rendere operative le istruzioni dei geni. Possiamo pensare al DNA come una ricetta, e all'RNA come uno chef che trasforma quelle indicazioni in proteine necessarie per il funzionamento dell'organismo.
Improvvisiamo. Ma in rari casi, l'RNA non esegue precisamente i passaggi descritti, introducendo nel "piatto" elementi di improvvisazione, per adeguare le proteine agli stimoli ambientali senza dover passare per le tappe canoniche dell'evoluzione (che iniziano con mutazioni genetiche nel DNA).
Dote di famiglia. Nel 2015, i ricercatori del Marine Biological Laboratory di Woods Hole (USA) hanno scoperto che oltre il 60% delle trascrizioni dell'RNA nel sistema nervoso del calamaro comune era stato editato e corretto. Simili livelli di intervento sono ora stati individuati ora in due specie di polpo e in una di seppia (tutti cefalopodi della sottoclasse Coleoidea).
Lo scotto. Si lavora ora per capire che cosa induca il meccanismo di editing, se stimoli ambientali soltanto - come il cambiamento della temperatura - o se una sorta di "memoria interna". Come prezzo da pagare a questa capacità ci sarebbe, secondo gli esperti, una maggiore lentezza nell'evoluzione "canonica" rispetto agli altri animali.