Che fare se di notte incontri un tipo ben più grosso di te che ti vuole aggredire e sei indifeso? Il vespertilio maggiore (Myotis myotis), un pipistrello diffuso in Europa, si finge pericoloso: imita il ronzio di un calabrone e di altri insetti come api e vespe per tenere alla larga i suoi predatori, i rapaci notturni. Se viene catturato, emette il ronzio per disorientare il rapace e cercare così di sfuggirgli. Danilo Russo, ecologo dell'Università degli Studi di Napoli Federico II, con il collega Leonardo Ancillotto, sempre dell'università partenopea, ha guidato uno studio su questo particolare mimetismo sonoro, mostrando che in effetti il suono inganna rapaci notturni come barbagianni e allocchi. Potete leggere l'approfondimento sul numero di Focus ora in edicola.
CACCIATORE NOTTURNO. Il vespertilio maggiore è un pipistrello di dimensioni medio-grandi", ci racconta Danilo Russo. "Come altri pipistrelli può individuare prede e ostacoli nella notte grazie al biosonar: emette ultrasuoni e ne ascolta l'eco di ritorno. Tuttavia il vespertilio maggiore sfrutta per la caccia soprattutto il suo finissimo udito: sente direttamente il rumore delle sue prede, i coleotteri che si muovono sul terreno, che zampettano sulla lettiera di foglie".
Noi umani non percepiamo gli ultrasuoni emessi dai pipistrelli. "Ma sentiamo invece il ronzio – molto ben imitato – che emettono per ingannare i predatori. E allo stesso modo lo sentono i rapaci notturni. Come tante specie di pipistrelli, anche questa produce altre vocalizzazioni: sono segnali sociali diretti ai conspecifici, nell'ambito della comunicazione tra madre e figlio, per la conquista del partner o nelle competizioni territoriali. Spesso hanno una componente a cavallo con i suoni che gli umani possono udire, soprattutto in giovane età: queste comunicazioni sociali hanno infatti frequenze più basse, rispetto agli ultrasuoni usati per l'ecolocalizzazione, perché si devono trasmettere a distanze maggiori".