I pipistrelli si disintossicano dai "veleni" contenuti nei frutti tropicali mangiando... terra! Un'abitudine strana, eppure piuttosto diffusa tra gli animali. E anche nell'uomo. (Andrea Porta, 30 giugno 2008)
Ogni notte i pipistrelli che vivono in Amazzonia assumono grandi quantità di sostanze chimiche potenzialmente dannose per il loro organismo e per quello dei loro piccoli: sono le tossine contenute nei frutti di cui sono ghiotti. E per depurarsi hanno un sistema molto efficace: mangiano terra e leccano depositi minerali.
Per il bene del nascituro. L'abitudine di ingurgitare terra ("geofagia") non è una rarità negli animali: alcuni scimpanzé, per esempio, lo fanno per tenere alla larga la malaria (leggi la notizia). Ed è una pratica abbastanza diffusa anche nell'uomo: presso alcune tribù del Sudamerica le donne ne assumono regolarmente piccole quantità durante la gravidanza e l'allattamento, per disintossicarsi e proteggere il nascituro (o, attraverso il latte, il neonato). Studiando il comportamento dei pipistrelli, Christian Voigt - etologo dell'Istituto Leibniz di Berlino - ha mostrato l'identica funzione che i minerali rivestono per i piccoli mammiferi notturni: a cibarsi di terra, pare, sono proprio le femmine incinte.
Buon appetito! Secondo Voigt e colleghi, nei pipistrelli la disintossicazione segue una via chimica ben precisa: nell'organismo materno e in quello dei piccoli in fase di allattamento, i minerali assunti con la terra si uniscono alle sostanze velenose, dotate di carica elettrica opposta, neutralizzandole. È probabile che anche agli uomini alcune sostanze contenute nella terra potrebbero fare bene: «Dovremmo anche noi assumere piccole quantità di argilla», afferma Voigt. Forse per disintossicarci dai veleni che respiriamo ogni giorno.