È primavera e chi i noi non ama circondarsi di piante e fiori? Una nota di colore, un abbellimento e qualche volta anche un delizioso “spuntino" per nostri compagni a quattro zampe.
Purtroppo però, non tutte le piante sono commestibili e innocue; alcune di esse possono addirittura essere letali per cani e gatti.
L'ingestione di determinate piante può dare talvolta una sintomatologia di lieve entità, come secchezza delle fauci, apatia, diarrea più o meno protratta nel tempo. In altri casi invece i sintomi sono decisamente più gravi (problematiche neurologiche).
Ecco un elenco delle principali e più diffuse, cliccando sul nome della pianta vi apparirà la foto.
Iniziamo con la dieffenbachia, moderatamente irritante per i cani ma velenosa per i gatti; il lauroceraso, le cui foglie contengono cianuro e possono indurre convulsioni e paralisi cerebrale; i boccioli dell'ortensia che possono dare vomito, depressione, problemi respiratori, convulsioni e morte; il tasso che se ingerito provoca problemi cardio-respiratori ed epatici; l'aconito (sono velenose soprattutto le foglie); i crochi d’autunno, il rododendro (problemi digestivi e cardiaci). Fra le piante abbastanza diffuse nelle nostre case, risultano nocive per cane e gatto anche il gelsomino, Gelsemium sempervirens che provoca difficoltà di deglutizione, difficoltà di coordinazione dei movimenti, debolezza muscolare, convulsioni, difficoltà respiratorie, il giglio (molto tossico soprattutto per i gatti nei quali compromette gravemente la funzionalità renale), l'edera comune (da moderatamente tossica a mortale, a seconda della quantità di pianta ingerita), gli oleandri ed i mughetti (responsabili di problematiche a livello cardiaco). Quest’ultime piante liberano principi attivi tossici anche nell'acqua, fate perciò attenzione ai sottovasi di tutte le piante tossiche. I noccioli di molte piante da frutto (pesco, albicocco, melo, ecc.) contengono glucosidi cianogenici che provocano sintomi di intossicazione di tipo neurologico con convulsioni, spasmi e difficoltà respiratorie. Esistono anche altre piante pericolose per gli animali (aloe, giacinto, gladiolo, filodendro, felce, pothos, uccello del paradiso, petunia, ecc.).
Nell'elenco delle specie pericolose figura anche la stella di Natale che contiene un latte irritante per l'uomo e velenoso per gli animali, nei quali può provocare danni a carico dell'apparato digerente. Sempre per restare in clima natalizio, altre due piante possono creare problemi clinici negli animali da compagnia: il vischio, che è molto velenoso e dà diminuzione del ritmo cardiaco e della temperatura, sete eccessiva, problemi respiratori, convulsioni, e può portare alla morte e l'agrifoglio, le cui foglie e bacche rosse sono moderatamente tossiche e provocano disturbi a carico dell'apparato gastro-intestinale.
Cosa fare e cosa non fare
L'elenco poi si allunga In caso di dubbio, è utile rivolgersi al proprio medico veterinario che saprà darvi indicazioni precise ed eventualmente impostare da subito una terapia specifica. Non somministrate mai farmaci o sostanze varie di vostra sola iniziativa (ad es. il latte) e non cercate mai di indurre il vomito, se non conoscete la composizione del veleno ingerito, perché potreste creare problemi ancora più gravi.