Sappiamo che le estinzioni cresceranno rapidamente di numero nei prossimi anni, ma nonostante questo le dichiarazioni di estinzione restano ancora molto rare. Si apre così uno studio internazionale pubblicato su Animal Conservation che, per la prima volta, prova a fare un inventario di tutte le specie "perdute" del pianeta Terra – ossia quelle che non sono ufficialmente estinte, ma delle quali non abbiamo notizie da decenni.
Sono le specie delle quali non sappiamo più nulla, e che non possiamo quindi prendere in considerazione quando, per esempio, formuliamo una strategia di conservazione per il loro habitat: specie che, secondo gli autori, dovremmo andare a cercare il prima possibile.
Il problema dell'estinzione. Lo studio, basato sulla Lista Rossa dell'IUCN, ha preso in considerazione in particolare i vertebrati terrestri, per un totale di 32.802 specie. Alla base del lavoro c'è una considerazione, e cioè che secondo l'IUCN, una specie si definisce estinta "quando non c'è più alcun dubbio che l'ultimo esemplare sia morto".
Una definizione scientificamente vaga e difficile da verificare: quand'è che si può per davvero dire che non ci sia più alcun dubbio? E infatti, tra le oltre 30.000 specie identificate di vertebrati terrestri, ce ne sono 562 che sono semplicemente "perdute": non abbiamo la certezza che siano estinte, ma d'altra parte non ne vediamo un esemplare da parecchio tempo – in particolare, la misura utilizzata nello studio è "da più di 50 anni".
Quali sono le specie perdute? Di queste 562 specie, 257 sono rettili, 137 anfibi, 130 mammiferi e 28 uccelli. La maggior parte di queste hanno fatto perdere le loro tracce in Paesi dove la biodiversità è particolarmente alta (i cosiddetti Paesi megadiversi): Indonesia, Messico, Brasile. Un altro dato che emerge dallo studio è che solo 75 delle 562 specie perdute sono classificate come "potenzialmente estinte" – tutte le altre sono semplicemente sparite dai nostri radar.
Secondo gli autori dello studio, dovrebbero tornarci il prima possibile: i Paesi megadiversi sono quelli dove, nei prossimi anni, si verificherà il maggior numero di estinzioni, e non possiamo proteggere una specie se non sappiamo dov'è (né se esista ancora o sia estinta). Gli autori suggeriscono di cercarle a partire dagli hotspot, i luoghi succitati dove si concentra la maggior parte di queste specie e dove è relativamente più facile verificare se un animale esista ancora o se è sparito per sempre dalla faccia della Terra.