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Perché alcuni pesci si grattano contro gli squali?

Ci sono pesci che ogni tanto si strusciano contro gli squali, che sono anche loro predatori: perché corrono questo rischio?

Uno dei comportamenti più apparentemente inspiegabili che siano mai stati osservati in ambiente marino appartiene a diverse specie di pesci che, quando si trovano nei paraggi di un qualche squalo, ci si strusciano addosso prima di scappare. Ovviamente non è lo struscio in sé a stupire, ma il fatto che questi animali lo facciano contro quello che è un loro predatore.

È un modo per sfidare il pericolo e provare un brivido inimitabile? Con ogni probabilità no, e la spiegazione di questo comportamento potrebbe essere molto più "normale": lo dice uno studio pubblicato su Ecology, che svela come il "chafing" - come si chiama in inglese questo comportamento - sia molto diffuso negli oceani di tutto il mondo, e prova a ipotizzare quale scopo abbia.

Scrub o chafing? Il chafing (che deriva dal verbo to chafe, che significa sfregarsi contro qualcosa fino a logorarsi e irritarsi la pelle) è un'abitudine molto diffusa tra pesci di ogni specie e dimensione, ma solitamente ha altri bersagli, come le rocce o la sabbia del fondale. Il motivo per cui lo fanno è presto detto: si strusciano per pulirsi, e rimuovere così i parassiti e altre possibili fonti di irritazione cutanea. Lo stesso comportamento, però, è stato osservato in una versione più rischiosa: invece di sfregarsi contro un oggetto inanimato, certi pesci lo fanno contro il loro principale predatore. Il team dell'università di Miami che ha condotto lo studio ha provato a investigare più a fondo, e ha scoperto (grazie a foto, video e riprese aeree fatte con un drone) che le specie di pesci che fanno chafing contro certi squali sono molto diffuse, e molte di più di quelle che pensavamo.

Perché scegliere lo squalo? Nel corso dello studio i ricercatori hanno registrato 12 specie diverse (tra cui il tonno rosso, il carango e la leccia), in 13 location in tutto il mondo, nell'atto di fare chafing su una tra otto diverse specie di squalo, compreso lo squalo bianco. Addirittura, in un caso, hanno osservato squali più piccoli (in particolare diversi esemplari di squalo seta) sfregarsi contro squali più grossi. Anche il numero di individui che si serve di uno squalo è molto variabile a seconda della specie "sfregante": ci sono pesci che fanno chafing in solitaria, altri in gruppi anche di 100 individui.

Vale la pena ricordare ancora una volta che stiamo parlando di animali che potrebbero finire nelle fauci degli squali contro cui si stanno strisciando: perché correre questo rischio? La risposta data dallo studio non è definitiva, ma comunque plausibile: la pelle degli squali è coperta da piccole strutture dure e resistenti chiamate denticoli dermici, contro le quali i pesci si sfregano per ottenere lo stesso risultato che hanno strusciandosi contro una roccia.

Perché allora non puntare, appunto, su una roccia invece che su una massa semovente di muscoli e denti? Questo, al momento, è ancora un mistero.

22 novembre 2021 Gabriele Ferrari
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