Il sistema che permette ai pinguini di non avere le zampe congelate, nonostante poggino sul ghiaccio per molte ore, non è molto diverso, anche se è più raffinato e complesso, da quello che assicura all’uomo di avere mani calde anche in pieno inverno. Il processo metabolico, vale a dire la reazione chimica che genera energia e calore, ha bisogno di ossigeno. Il sistema circolatorio dei pinguini (e di molti altri animali) porta l’ossigeno dai polmoni al cuore e da qui a tutto il corpo, tramite il sangue che circola nel sistema delle arterie. Insieme all’ossigeno viene trasportato anche il calore, che viene in gran parte disperso attraverso la pelle.
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Indietro tutta. Questo nei pinguini non accade per la presenza di un sistema detto di “scambio controcorrente”. Si tratta di un apparato che fa in modo che il calore che viene disperso dalla parte arteriosa dei capillari venga recuperato quasi totalmente dai capillari venosi, prima tappa del circuito di vene che riportano il sangue verso il cuore. In questo modo, anche nelle zone più periferiche dell’organismo le cellule vengono rifornite dell’ossigeno necessario per vivere, ma il calore non viene disperso attraverso la pelle. Il risultato è che i piedi dei pinguini non congelano nonostante siano esposti a temperature molto basse
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