La rondine comune è un uccello passeriforme essenzialmente aereo che, sia
pure raramente, si posa a terra da cui può ripartire. L’uccello che
invece non tocca mai il suolo è il rondone, che appartiene però a un ordine completamente diverso dalla rondine, quello degli Apodiformi. Le rondini (Hirundo rustica) sono invece Passeriformi.
Entrambi si nutrono di insetti che catturano al volo, si riposano e
nidificano in luoghi sopraelevati come i tetti degli edifici e i buchi
nelle rocce. La loro abilità di volatori li mette in grado, nei momenti
che precedono la pioggia, di scendere in volo quasi fino a toccare il
terreno, per catturare gli insetti che si trovano a poca distanza dal
suolo a causa della bassa pressione dell’aria.
Tutte queste caratteristiche sono dovute alla loro forma: ali lunghe e
zampe relativamente piccole. La stessa conformazione, però, rende
praticamente impossibile per il rondone spiccare il volo da terra.
Come riconoscerle
Quasi
tutti gli uccelli che vediamo in città
non sono rondini, ma rondoni
o addirittura balestrucci. I primi
vivono nelle costruzioni più alte,
anche nei centri cittadini, i secondi
più in periferia. I grandi gruppi
di uccelli che si inseguono volando
a gran velocità, per esempio,
sono certamente rondoni. Che non
sono affatto “mariti delle rondini”
come si sente dire.
Le rondini preferiscono stalle e
altre costruzioni in piena campagna:
rimesse, garage e altri edifici
rurali. Questo perché la specie è
molto legata alla presenza di grandi
mammiferi; in Africa possono
essere bufali, gazzelle o mucche
domestiche, che camminando nella
savana spaventano e fanno alzare
i piccoli insetti di cui si cibano le
rondini. Anche se da noi si devono
accontentare di qualche mucca o
cavallo al pascolo.
Pericolo
Purtroppo questo
animale così complesso e sorprendente
potrebbe, entro pochi
anni, diventare molto più difficile
da osservare. Non si può parlare
ancora di rischio estinzione, ma il
declino è evidente: in molte aree di
studio delle rondini si è osservata
una diminuzione della loro popolazione
di circa il 50% in soli dieci
anni.
Il pericolo maggiore proviene
molto probabilmente dalla migrazione. Oltre a superare il rischio
della distanza, che può arrivare a
15.000 chilometri, o dei cacciatori, gli stormi
che arrivano in Africa devono affrontare
il deserto del Sahara, la
cui estensione, a causa del riscaldamento
globale, cresce di anno in
anno. Una vera e propria “barriera
ecologica” difficile da valicare per
un uccelletto di 17 grammi.
Citizen Science
Ma capire con precisione
che cosa stia accadendo
non è facile, perché nessuno segue
le rondini nel loro volo. A questo
vorrebbe rimediare un progetto
che prevede l’applicazione agli
uccelli di nuovissimi “rilevatori di
posizione” in grado di determinare
la rotta dell’intera migrazione.
Inoltre la Lipu lancia quest'anno un'iniziativa innovativa di citizen science, ossia la scienza scritta dai cittadini:
con un occhio al cielo e uno al web si potrà segnalare la presenza di rondini e balestrucci nel giardino di casa,
in un prato, in un edificio di campagna o in un palazzo del centro
storico sull'apposito sito www.ornitho.it.
Per facilitare l'identificazione anche a non esperti la Lipu mette a
disposizione sul sito foto e disegni di entrambe le specie.