Secondo la regola di Bergmann i mammiferi che vivono in climi freddi tendono ad avere corpi più grandi e arti più corti per ridurre la dispersione del calore: questo principio ecologico non vale però per i pipistrelli, che hanno corpi piccoli e grandi ali anche quando vivono in luoghi freddi. Uno studio pubblicato su PNAS indaga il perché di questa eccezione alla regola, che ha a che fare con il fatto che i pipistrelli devono riuscire a volare.
Studio a distanza. Misurare quanta energia serve agli animali selvatici per muoversi e termoregolarsi è un compito complesso: nei pipistrelli, ad esempio, alcune caratteristiche fondamentali come il tasso metabolico o la temperatura corporea variano notevolmente quando vengono catturati per eseguire le misurazioni. Gli studiosi si sono dunque serviti di un modello basato sui principi di termodinamica e aerodinamica, per calcolare in che modo la grandezza del corpo e la superficie delle ali influiscano sulla dispersione del calore e sul volo.
Il perfetto equilibrio. Dall'analisi, condotta su quasi 300 specie diverse, è emerso che una superficie alare maggiore rispetto alla massa corporea fa aumentare la dispersione del calore e diminuisce il costo energetico del volo, mentre una massa corporea maggiore rispetto alla superficie alare aumenta il costo energetico del volo e diminuisce la dispersione del calore. La morfologia dei pipistrelli rappresenta dunque il giusto compromesso tra i due estremi, e riesce a bilanciare perfettamente i costi energetici del volo e della termoregolazione corporea. Nelle specie che vivono in Paesi freddi, le forze selettive che mirano a ridurre i costi energetici in volo hanno impedito ai pipistrelli di sviluppare un corpo più grande per mantenersi al caldo, favorendo sempre una soluzione bilanciata tra volo e temperatura corporea.
«Conoscere i fattori e i processi che guidano l'evoluzione degli organismi viventi è fondamentale per prevedere le loro risposte ai cambiamenti ambientali futuri», conclude Juan G. Rubalcaba, coordinatore dello studio, che si augura che la loro ricerca possa essere utile per indagare gli impatti fisiologici dei cambiamenti climatici nelle diverse specie di pipistrelli.