Il formarsi di un banco di pesci parte innanzi tutto da una loro risposta a potenti stimoli esterni (come la presenza di cibo o di una luce che li attrae), capaci di farli confluire tutti insieme in quella direzione. Ma si tratta anche di un efficace e astuto meccanismo di difesa nei confronti dei predatori: tutti insieme riescono ad avvertirne la presenza molto meglio che singolarmente, e possono fare in modo di confonderli improvvisando un'apertura del gruppo a ventaglio o a fontana per poi richiudersi immediatamente alle loro spalle, o di fuggire disperdendosi in varie direzioni che li disorientano. Inoltre, il muoversi tutti ordinatamente in parallelo tra loro come se fossero un singolo organismo, sincronizzando cambiamenti di direzione e di velocità e mantenendo sempre una distanza fissa l'uno dall'altro, li rende meno individuabili singolarmente.
Riproduzione. Un banco di predatori è invece in grado di scovare un maggior numero di prede comunicandoselo l'un l'altro, di circondarle e di dirigerne i movimenti. Infine, alcune specie si radunano durante i periodi riproduttivi per far sì che i gameti rilasciati in acqua abbiano più possibilità di incontrarsi. Le specie che vivono in banchi - sardine, acciughe, aringhe e tonni - sono piuttosto diffuse in tutti i mari.























