I pesci che nuotano in banco non si scontrano tra loro perché possono rispondere ai più piccoli movimenti degli altri pesci grazie alle “linee laterali”. Queste sono organi sensoriali (detti neuromasti) che si trovano, in genere, sui fianchi del pesce, da subito dietro alle branchie fino a poco prima della coda.
Pericolo collisione. Sono costituiti da cellule cigliate ricoperte da muco, sensibili alla più piccola variazione di pressione provocata dai movimenti degli altri pesci. Nonostante questi sensori qualche collisione è inevitabile, ma ben accetta grazie ai vantaggi forniti dalla permanenza nel banco.
Questo, infatti, anche se costituito da migliaia di individui, può comportarsi come un unico organismo e adottare forme diverse a seconda della funzione che deve svolgere. Per esempio, durante le migrazioni prende una forma a cuneo, favorita sul piano idrodinamico e che consente di risparmiare energia.
STRATEGIE DI DIFESA. Oppure, poiché tutti insieme riescono ad avvertirne la presenza molto meglio che singolarmente, possono fare in modo di confonderli improvvisando un'apertura del gruppo a ventaglio o a fontana per poi richiudersi immediatamente alle loro spalle.
Per confondere i predatori, inoltre, ognuno dei pesci del banco attaccato può, per esempio, dirigersi in una direzione diversa nel giro di una ventina di millisecondi. Allo stesso modo, i predatori che si muovono in banco sono più efficienti nella caccia del singolo individuo poiché sono in grado di scovare un maggior numero di prede comunicandoselo l'un l'altro, di circondarle e di dirigerne i movimenti.
CERCASI PARTNER. Infine, alcune specie si radunano in banco durante i periodi riproduttivi per far sì che i gameti rilasciati in acqua abbiano più possibilità di incontrarsi. Le specie che vivono in banchi - sardine, acciughe, aringhe e tonni - sono piuttosto diffuse in tutti i mari.
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