Se dovessimo disegnare un orso lo raffigureremmo probabilmente eretto su due zampe, mentre si gratta la schiena contro un albero con espressione soddisfatta. Vi siete mai chiesti perché gli orsi si dedichino a questo strano comportamento? Alcune ragioni sono già note: strofinando il pelo sulla corteccia rilasciano scie odorose per marcare il territorio e segnalare la loro presenza, oltre naturalmente a placare il prurito. Ma c'è dell'altro: secondo un nuovo studio pubblicato sul Journal of Zoology, queste grattatine avrebbero anche l'effetto di tenere alla larga le zecche.
Lozione anti zecche. Strofinandosi contro i rami, gli orsi stimolano la fuoriuscita dalla corteccia di resina, catrame naturale e linfa: una patina profumata e resistente all'acqua che i Dermacentor reticulatus, le zecche che pasteggiano con il sangue di questi mammiferi, detestano.
Una brillante intuizione. Agnieszka Sergiel, biologa dell'Accademia delle Scienze Polacca e prima autrice dello studio, sospettava da tempo che l'istinto degli orsi di strofinarsi contro i tronchi avesse a che fare anche con l'automedicazione. Diversi animali (molti primati, gli elefanti, persino i bombi) sfruttano le proprietà naturali delle piante per curarsi, e tra tutti gli alberi, gli orsi sembrano avere una spiccata predilezione per i faggi: una semplice coincidenza? Oltretutto, i comportamenti complessi e ripetuti come quello degli orsi non sono mai motivati da una ragione soltanto.
Si salvi chi può! Per testare la sua ipotesi, Sergiel ha inserito diversi campioni di catrame di faggio in tubi in cui ha poi fatto entrare alcune malcapitate zecche: i parassiti si sono rapidamente catapultati il più lontano possibile dal liquido appiccicoso, rifugiandosi nell'acqua che si trovava nella parte opposta del tubo (o in qualche caso riuscendo a evadere sul pavimento del laboratorio!). È subito parso chiaro che l'odore del catrame era per loro insopportabile, e lo stesso è accaduto con la trementina, una resina naturale oleosa che si ricava dalle conifere.
Grazie, orsi. Buono a sapersi per gli orsi ma anche per l'uomo. Le zecche sono parassiti molto diffusi, adattati a diversi climi e favoriti dall'innalzamento delle temperature. Soprattutto, sono animali che veicolano infezioni pericolose come la malattia di Lyme. Quindi, dato che evitano le resine naturali, potremo sfruttare questi repellenti a nostro uso e consumo.
Con ogni mezzo possibile. Nella lotta ai parassiti del pelo comunque gli orsi sono in ottima compagnia. Altri animali si sono attrezzati usando repellenti naturali: le scimmie capuccine strofinano la pelliccia con gli agrumi, i delfini curano la pelle con spugne e coralli, e i gatti allontanano le zanzare con l'erba gatta.