I Dasiuridi sono una famiglia di marsupiali australiani ai quali appartiene tra l'altro il diavolo della Tasmania, e che comprende quelli che vengono impropriamente chiamati "topi marsupiali". Tra questi ci sono anche dieci specie appartenenti al genere Antechinus, note in italiano come antechini, che (ve ne avevamo parlato anche qui) hanno una vita molto particolare: raggiunta la maturità sessuale, i maschi passano un'intensa stagione di accoppiamenti, prima di morire in massa. Un approccio suicida al sesso, che li porta tra le altre cose a… perdere il sonno, come si legge in uno studio pubblicato su Current Biology.
La veglia dell'antechino. La stagione degli amori degli antechini dura appena tre settimane, durante le quali i maschi di questi marsupiali devono "dare tutto" per accoppiarsi con più femmine possibile, lasciando il maggior numero possibile di figli. Nel corso di 21 intensissimi giorni, gli antechini dedicano ogni momento di veglia al sesso, e arrivano al punto di privarsi del sonno per avere più tempo a disposizione: Erika Zahid, ricercatrice della La Trobe University in Australia e prima autrice dello studio, ha esaminato il fenomeno grazie a 10 esemplari maschi di antechino, e ha notato che in quelle tre settimane arrivano a sacrificare fino a 3 ore di sonno al giorno. Considerando che in condizioni normali questi marsupiali dormono 15 ore al giorno, si tratta di un calo del 20%. Uno studio precedente condotto su altri Dasiuridi, i quoll, suggeriva che fosse proprio questo crollo nelle ore di sonno a causare la morte dei maschi alla fine della stagione degli accoppiamenti.
A cosa serve morire? Lo studio di Zahid e del suo team sembra contraddire questa teoria: dei 10 maschi di antechino studiati, due sono morti immediatamente dopo il periodo fertile, mentre gli altri sono sopravvissuti (in cattività) ma sono diventati sterili, a dimostrazione che questi marsupiali non sono "programmati" per durare più di una stagione. Tutti gli esemplari mostravano i segni della perdita del sonno (lesioni cutanee, perdita di pelo, disorientamento), ma i due morti non erano quelli più stanchi. Un'altra teoria era che l'assenza di sonno, combinata con l'aumento di testosterone che si accompagna al calore, aprisse la strada a malattie e parassiti di ogni tipo; il problema è che in nessuno dei maschi studiati si è registrato un aumento di testosterone.
Perché, allora, una volta finito il loro compito gli antechini selvatici muoiono in massa, spesso a distanza di poche ore o addirittura minuti l'uno dall'altro? Una risposta potrebbe arrivare da un altro studio, che racconta l'avvistamento di un singolo esemplare di sesso femminile che si stava pappando un maschio morto: se il cannibalismo venisse confermato come regola e non eccezione, vorrebbe dire che i maschi muoiono per fornire una fonte di cibo alle loro femmine.