Le scimmie non avranno tanto da dire, però hanno una sintassi. In altri termini, i pochi versi che emettono li sanno combinare bene, fino a formare qualcosa che assomiglia a frasi di senso compiuto. Studiando i cercopitechi dal naso bianco (Cercopithecus nictitans), Klaus Zuberbühler dell'Università di St. Andrews (Scozia) ha scoperto infatti che quando sono in pericolo questi primati emettono diversi tipi di segnali d'allarme in funzione del tipo di minaccia. Quando, per esempio, le scimmie avvistano un leopardo producono un verso composto da una serie di "pwaw" mentre quando si sentono attaccate dalle aquile emettono un "hack" seguito da diversi "pwaw". Ascoltando numerose registrazioni di versi di pericolo, gli studiosi hanno individuato tre tipi di informazioni di base contenute in ogni grido d'allarme: il tipo di pericolo, l'identità del soggetto che "grida" e l'invito a fuggire. Secondo i ricercatori la sintassi dei primati, sviluppatasi di conseguenza alla scarsa capacità di questi animali di articolare suoni diversi, è fondamentale per la comunicazione all'interno delle complesse strutture dei branchi. [AP]