Animali

Paralizzato per la puntura di una razza

Un dodicenne italiano in vacanza in Costa Rica è rimasto paralizzato dalla puntura di una razza: che cosa è successo e perché l'incidente ha avuto conseguenze tanto gravi.

Un giovanissimo turista italiano, in vacanza con i genitori, è stato punto da una razza ed è rimasto paralizzato dalla vita in giù in seguito alla lesione; la notizia è di qualche giorno fa, ma Pietro, questo il nome del 12enne, è rientrato in Italia solo ieri, per cominciare la terapia di recupero all'Ospedale Maggiore di Bologna.

Che cosa è successo. L'incidente è avvenuto in Costa Rica, al largo della spiaggia di Playa Mina, nel nord-ovest del Paese; in quei mari nuotano diverse specie di razze, in particolare quelle appartenenti al sottordine dei Myliobatoidei, che noi conosciamo come pastinache o trigoni. Tutte le specie appartenenti a questo sottordine sono dotate di un pungiglione velenoso: raramente lo usano per aggredire, ma capita spesso che un bagnante ne calpesti uno per sbaglio mentre cammina sul bagnasciuga (solo negli Stati Uniti ci sono circa 2.000 casi all'anno). I risultati sono sempre dolorosi, ma quello che è successo al nostro connazionale è un vero colpo di sfortuna.

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Veleni animali, su Focus 326, in edicola dal 21 novembre 2019. © Focus

Non ha ghiandole velenifere. Diversamente dalla maggior parte degli animali velenosi, i trigoni non custodiscono la loro "arma" in ghiandole apposite. Il loro pungiglione, che si trova a metà della coda, è invece ricoperto di spine fatte di vasodentina, un materiale cartilagineo molto resistente e in grado di tagliare senza fatica la pelle umana: le spine sono ricoperte di cellule che secernono il veleno e lo riversano direttamente nella ferita. Il risultato è che è difficile studiare la composizione delle sostanze tossiche prodotte dai trigoni, che quando vengono immesse nella ferita si mischiano ad altro materiale cellulare: fino a qualche anno fa non avevamo neanche idea di che cosa contenesse il veleno, e dunque di come trattarlo efficacemente.

Gli effetti della puntura. Oggi sappiamo che le tossine principali utilizzate dalle pastinache si chiamano galectina e cistatina: la prima causa necrosi dei tessuti, la seconda contrasta l'azione degli enzimi difensivi prodotti dall'organismo; i risultati sono un aumento dell'afflusso di sangue nella zona della puntura (che a sua volta causa gonfiore e crampi) e un dolore intenso, oltre all'aumento del rischio di infezioni nella zona colpita. Inoltre, i frammenti del pungiglione posso rimanere incastrati nella ferita, e devono essere rimossi chirurgicamente. Gli effetti della puntura di un trigone variano a seconda della zona colpita e della sensibilità della vitima, ma raramente sono letali o causano danni permanenti: un po' come si fa quando si viene sfiorati da una medusa, il primo intervento prevede sempre l'immersione della parte colpita in acqua calda, per rallentare la diffusione del veleno, e una terapia a base di antibiotici per evitare le infezioni.

Il caso di Pietro. Se dunque una puntura di trigone è un'esperienza dolorosa ma non fatale, perché Pietro è rimasto addirittura paralizzato? Le prime notizie arrivate dal Costa Rica, e le prime dichiarazioni dei medici che hanno in cura il ragazzo, sembrano contenere la risposta: la pastinaca che ha colpito Pietro (e che per giunta non sappiamo di preciso a quale specie appartenesse) l'ha punto sul collo mentre nuotava, causandogli "una grave lesione spinale, un danno paragonabile a quello che di solito viene provocato da una caduta dall'alto, da armi da fuoco o armi bianche".

In altre parole, sembra che non sia stato il veleno a paralizzare Pietro, ma l'impatto con la coda dell'animale, che, sempre secondo il medico, "ha agito come una lancia" e l'ha colpito in una zona vitale per il controllo motorio. Ora per il ragazzo inizia un periodo di riabilitazione e di valutazione dei danni neurologici causati da un incidente definito "più unico che raro" da chi lo ha in cura, che non esclude "buone possibilità di recupero".

19 novembre 2019 Gabriele Ferrari
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