Dei camaleonti conosciamo le incredibili doti mimetiche e la fulminea lingua prensile, ma questi simpatici rettili nascondevano anche un altro asso nella manica. Le proiezioni ossee (tubercoli) che affiorano sotto la loro pelle in corrispondenza del muso o del dorso risplendono di blu sotto alla luce ultravioletta - un po' come i nostri denti in certe serate in discoteca: lo afferma una ricerca appena pubblicata su Scientific Reports.
La fluorescenza è nota nel mondo animale - la utilizzano diverse creature acquatiche - ma questa è la prima volta che viene documentata sulle ossa di un vertebrato terrestre. E il sospetto è che, per i camaleonti, non sia altro che una forma di comunicazione: forse un modo per segnalare alle femmine la propria presenza e una discreta dose di fascino.
Da questa parte! Il dimorfismo sessuale in questi rettili arboricoli è molto spiccato, e i maschi vantano molti più tubercoli rispetto alle femmine. Brillare di blu sotto i raggi UV, in ambienti umidi e bui come le foreste del Madagascar, dove il verde della vegetazione è predominante, costituirebbe un indubbio vantaggio in fase di corteggiamento.
Strato sottile. David Prötzel, ricercatore presso la Zoological State Collection di Monaco e primo autore dello studio, ha osservato questa caratteristica illuminando con una lampada ai raggi UV diversi camaleonti del genere Calumma, ma sospetta che la caratteristica sia diffusa ad almeno 8 dei 12 generi dei rettili. I tubercoli attraversano vari strati di pelle tranne uno (l'ultimo), che li ricopre come un velo leggero: una "finestra" con affaccio diretto sulle ossa.