La scorsa estate vi abbiamo raccontato la storia delle orche assassine che tengono fede al loro nome: si tratta di una coppia che vive in Sudafrica, nelle acque della provincia del Capo Occidentale, nella punta più meridionale del continente, che da anni terrorizza gli squali che vivono in zona, "bullizzandoli" e, ogni tanto, ammazzandone qualcuno per mangiarselo.
Port e Starboard, così si chiamano le due orche, vivono al largo del Sudafrica almeno dal 2017, e di recente hanno fatto un'altra strage: l'ha notata per prima Alison Kock, biologa marina che lavora per il South African National Parks, l'ente che gestisce i parchi nazionali sudafricani, che ha postato su Twitter un breve thread di spiegazioni, correlato da foto del massacro.
Sei anni di terrore. È da sei anni che Port e Starboard hanno stabilito la loro casa nelle acque del Sudafrica. La loro presenza ha portato contestualmente a un crollo di quella degli squali bianchi: i selaci si tengono alla larga dall'area di caccia delle orche, e hanno ottime ragioni per farlo.
Dal 2017 a oggi si sono già verificati otto diversi casi di ritrovamento di squali bianchi spiaggiati e mezzi mangiati: Port e Starboard vanno ghiotte dei loro fegati, che sono ricchi di vitamine e sostanze nutrienti, per cui ogni tanto catturano uno squalo, pasteggiano sulle loro interiora preferite e lasciano il resto della carcassa a decomporre sulla spiaggia. L'ultima strage, però, non ha coinvolto squali bianchi, ma un'altra specie, lo squalo manzo nasolargo: lungo al massimo tre metri, non rappresenta un problema per le orche, che sono molto più grosse. E questa volta hanno davvero esagerato rispetto alla loro media.
Strage in un giorno. L'attacco è avvenuto lo scorso 23 febbraio, e ha coinvolto in totale 19 squali manzo: tutti uccisi da Port e Starboard, e tutti privati del fegato – secondo Kock, la ghiandola non è solo nutriente e saporita, ma ha anche il vantaggio di galleggiare molto bene, per cui quando uno squalo muore il suo corpo non va direttamente a fondo ma rimane vicino alla superficie, dove è facile per le orche individuarlo.
I 19 squali ritrovati sulla spiaggia sono stati uccisi tutti lo stesso giorno: è raro che le orche accumulino un numero così clamoroso di vittime. Il vero rischio, però, è quello che gli altri squali manzo della zona facciano come gli squali bianchi e decidano di girare alla larga dalle acque "infestate": un potenziale problema per l'intero ecosistema, che perderebbe un importante predatore apicale.