L’episodio, colto dalla sequenza del fotografo di natura Christopher Swann, documenta un comportamento che secondo gli studiosi è piuttosto comune in questi predatori. Ma che, svolgendosi in alto mare e ad altissima velocità, non è facile da vedere.
Swann è stato molto fortunato, e bravo, a catturare questo intensa caccia. Non si è trattato però di una semplice corsa uno contro uno. Il delfino, infatti, faceva parte di un gruppo che, vistosi preso di mira dalle orche, ha cominciato a fuggire a pinne levate.
Da consumati predatori, però, le orche hanno iniziato un lungo accerchiamento del gruppo, e sono riusciti ad isolare un individuo, puntandolo come possibile preda.
Per riuscire a raggiungere il veloce delfino, le orche hanno cominciato a saltare, facendo balzi di oltre 4 metri fuori dall’acqua. Quando il cetaceo cercava di deviare per sottrarsi dalla caccia, le altre orche lo spingevano sempre al centro. Alla fine della vicenda, dopo due ore di caccia, l’orca con un ultimo balzo afferrò il delfino con le sue mascelle.
Scuola di sopravvivenza
Secondo Swann, si è trattato anche di un momento di “scuola di caccia”. Avrebbero potuto prendere prima il delfino, dice Swann, ma volevano dimostrare, forse ai membri più giovani del gruppo, come si cattura una preda veloce e sfuggente come un delfino.
Le orche sono in grado di cacciare e uccidere praticamene ogni essere vivente con cui condividono gli oceani, dai piccoli pesci agli squali fino alle balene. Di cui, si dice, mangiano solo la grossa lingua. Forse un’altra leggenda urbana che riguarda questo grandissima predatore.