Ocean Art Competition, ritratti dal fondo del mare
Danze di corteggiamento, giganti gentili, crostacei di porcellana:gli scatti premiati dal prestigioso Ocean Art Competition.
Secondo posto nella categoria Supermacro per lo scatto di un piccolo crostaceo della famiglia dei Porcellanidae, così chiamata perché i suoi membri perdono facilmente un arto, se attaccati. Il corpo dell'animaletto è stato ruotato in fase di post produzione.
Wayne Jones / Ocean Art Competition 2018
Ci sono angoli di Marte che conosciamo meglio degli oceani terrestri: per questo alcuni scatti che provengono dal fondo del mare sembrano metterci di fronte a creature dall'aspetto alieno. Scorrendo questa selezione fotografica degli scatti vincitori della 2018 Ocean Art Underwater Photo Competition, troverete ritratti intensi di creature che sembrano in posa e di altre per nulla preparate a fare da soggetto; curiosi comportamenti di cura, gioco e corteggiamento; dettagli delicati apprezzabili grazie a sofisticate tecniche di macro e incontri ravvicinati con alcuni giganti del mare.
Alla competizione, che include 16 diverse categorie, hanno partecipato fotografi subacquei provenienti da 70 Paesi diversi, che si sono contesi premi per un valore totale di 80 mila euro. In questa pagina potete ammirare una decina tra gli scatti più belli.
Grandi meno di un'unghia o come un piede, dalla forma schiacciata o a salsicciotto, ma, soprattutto, coloratissimi: i nudibranchi (Nudibranchia), molluschi dal corpo morbido e flessibile appartenenti alla famiglia delle lumache di mare, sono tantissimi e dalle fattezze più svariate.
Si calcola ve ne siano oltre 3 mila specie conosciute, ma se ne individuano di nuove quasi ogni giorno. Sono conosciuti come gli "arlecchini" degli abissi: i loro colori sgargianti, spesso abbinati a una certa tossicità, servono a tenere alla larga i predatori, avvertendoli dell'eventuale pericolo.
Nella foto, un nudibranchio dell'Indo-Pacifico, della specie Chromodoris kuniei.
Il loro curioso nome deriva da deriva dal latino nudus (nudo) e della parola greca brankhia (branchie), e significa con le branchie nude: la maggior parte di queste creature ha infatti ciuffi di branchie e antenne posizionate all'esterno, sul dorso. Praticamente ciechi - i loro occhi percepiscono infatti a malapena il buio e la luce - i nudibranchi esplorano il mondo circostante attraverso un insieme di recettori posizionati sul capo, chiamati rinofori.
Nella foto, una ballerina spagnola (Hexabranchus sanguineus): se disturbato, questo nudibranchio si allontana con movimenti sinuosi dati dalla contrazione dei muscoli dorso ventrali, muovendo il mantello di colore rossastro come fosse una gonna da flamenco. Lungo fino a 60 centimetri, è tra i nudibranchi più grossi del mondo e uno dei pochi in grado di nuotare: gli altri sono in genere bentonici, vivono cioè in stretta simbiosi con i fondali marini.
La maggior parte dei nudibranchi misura dai 3 millimetri ai 30 centimetri circa, e predilige i bassi e caldi fondali tropicali. Queste creature sono carnivore e si nutrono di piccoli molluschi, crostacei, pesci morti, spugne, coralli e persino altri nudibranchi. Alcuni di essi sono in grado di assimilare le sostanze velenose e i tentacoli urticanti presenti nelle prede e usarli a loro volta quando attaccati dai predatori (pesci, tartarughe, stelle marine, granchi).
La vita di queste creature dura poco, quasi sempre meno di un anno e, talvolta, anche meno di un mese. Per questo è particolarmente difficili studiarle, anche se gli scienziati sono interessati ad alcuni meccanismi chimici che questi animali mettono in moto nelle situazioni di autodifesa e durante l'accoppiamento.
I nudibranchi sono ermafroditi simultanei: hanno cioè organi riproduttivi sia maschili, sia femminili e possono dare o ricevere sperma a seconda dei casi. Inoltre, alcuni di essi sono in grado di perdere il pene subito dopo l'accoppiamento e di farselo ricrescere nel giro di 24 ore (leggi qui per capire come fanno): una caratteristica unica tra tutti gli esseri viventi finora conosciuti. Nella foto, l'accoppiamento convulso tra due nudibranchi del genere Thuridilla.
Ma il pene non è l'unica parte del corpo che queste creature possono "perdere". Alcune specie di nudibranchio sono in grado di abbandonare una parte del mantello per distrarre i predatori con i colori sgargianti e scappare via indisturbati (una strategia difensiva chiamata autotomia). Un po' come fanno le lucertole con la coda, o alcuni granchi con le chele.
Nella foto, un nudibranchio del genere Chromodoris fotografato mentre si nutre di una spugna.
Durante l'accoppiamento questi animali si fecondano a vicenda, per poi deporre milioni di uova raggruppate in nastri o matasse. Nella foto, un nudibranchio intento a depositare la covata su un idroide, un organismo animale simile a una pianta formato in realtà da polipi dai tentacoli filiformi.
Un nudibranchio del genere Flabellina, comune anche nel Mar Mediterraneo fino ai 50 metri di profondità. Se alcuni nudibranchi, come questo, spaventano gli aggressori con i colori brillanti del loro mantello, altri optano per una strategia più discreta e si mimetizzano con il fondale marino in cui vivono.
Scopri il mondo Focus. Ogni mese in edicola potrai scegliere la rivista che più di appassiona. Focus il magazine di divulgazione scientifica più letto in Italia, Focus Storia per conoscere la storia in modo nuovo ed avvincente e Focus Domande & Risposte per chi ama l'intrattenimento curioso e intelligente.
In questo numero di Focus Storia vi portiamo alla scoperta di figure storiche, battaglie e curiosità che hanno segnato epoche e paesi, con un’attenzione speciale alla Francia del Seicento.
Il protagonista principale è il cardinale Richelieu, l’abile politico che plasmò la Francia moderna. In "Eminenza rossa" tracciamo il ritratto di questo potente uomo di Stato, mentre "L’assedio del Gran Cardinale" ci racconta la sua vittoria contro gli ugonotti a La Rochelle. A seguire, con "Eminenza grigia" scopriamo la figura di padre Giuseppe, il suo fidato consigliere, e in "Mazzarino l’erede" esploriamo il ruolo del cardinale italiano che ne continuò l’opera.
Tra le altre storie: l’articolo "Infanzia randagia" ci porta nella Russia degli anni ‘20 e ‘30, con il fenomeno dei besprizornye, bambini abbandonati nelle città. Non mancano approfondimenti come "Delitti al microscopio", che esplora la nascita delle indagini scientifiche, e "Il canto libero", dedicato alle origini del jazz.
In questo numero di Focus, esploriamo un affascinante mix di scienza, natura e curiosità quotidiane.
Dedichiamo uno speciale alle strategie di leadership, scoprendo cosa dicono le ricerche sui capi e come gestiscono i loro team. Nell'articolo "Nella testa del boss" analizziamo il loro modo di pensare, mentre "E tu che capo hai?" ci svela i diversi tipi di leader.
Scopriamo storie di successo nella conservazione della fauna con "A volte ritornano", che racconta la rinascita di specie come linci e cervi. Per gli appassionati di scienza, analizziamo il ruolo delle impronte digitali nel corpo umano.
In più, l'astrofisica ci sorprende con teorie alternative sull’energia oscura nell'intervista "L’energia oscura? Secondo me non esiste". Non perdete i vincitori del Drone Photo Awards, con immagini spettacolari tra fantasia e tecnologia.