Tempi duri per le pecore nere. Come se non bastasse la loro fama di reiette ed escluse dal gregge, ora ci si è messa di mezzo anche l’estinzione: che sia una punizione divina? Sta di fatto che, da circa vent’anni, nell’isola scozzese di Hirta – uno dei rari luoghi in cui le pecore nere non si sentono discriminate, visto che ce ne sono in abbondanza – si registra un calo di ovini scuri. Un fenomeno molto strano, che sembra cozzare con la teoria di Darwin: le pecore nere di Hirta infatti sono più robuste di quelle bianche, quindi dovrebbero avere maggiori chance riproduttive. L’evento ha incuriosito alcuni ricercatori dell’Università di Sheffield, che hanno scoperto che il gene responsabile del colore nero ne porta con sé altri che danneggiano la salute dell’animale. Insieme al pelo corvino, le pecore con due geni portatori del nero ereditano una ridotta capacità riproduttiva, che le condanna all’estinzione. Più fortunati – come al solito – gli ovini chiari, più mingherlini ma più adatti a perpetuare la specie. Non resta che sperare nelle pecore “miste”, nate con un gene responsabile del nero e uno del bianco, perché sono più robuste, e con sufficienti possibilità di generare prole. [EI]