Animali

Noi umani capiamo i gesti delle scimmie (forse perché un tempo erano anche "nostri")

Anche se non li usiamo più, noi umani "ricordiamo" il significato dei gesti di alcune specie di scimmie nostre parenti.

Gli esseri umani fanno un grande uso della gestualità nella comunicazione (noi italiani veniamo anche presi in giro per questo). Anche le cosiddette "grandi scimmie" (orango, gorilla, bonobo, scimpanzé) usano i gesti, che sono però molto diversi dai nostri. Le differenze culturali non ci impediscono però di avere una seppur limitata capacità di comprensione dei gesti delle scimmie.

A scoprirlo è stato un nuovo studio pubblicato su PLoS Biology, che ribalta il formato dei classici studi sulla comunicazione uomo-animale dimostrando che la nostra specie è in grado di capire, con un discreto grado di approssimazione, che cosa significhino i gesti fatti da scimpanzé e bonobo.

Dizionari diversi. Da quando abbiamo scoperto che anche le grandi scimmie comunicano tramite gesti, siamo stati in grado di identificare circa 80 diversi segnali di questo tipo; alcuni sono esclusivi di una singola specie, altri invece sono condivisi anche tra specie geograficamente molto distanti come scimpanzé e oranghi. Non ce n'è nessuno, però, che sia condiviso tra scimmie e uomo: la nostra specie ha sviluppato il suo personale set di gesti che non ha più nulla in comune con quello delle grandi scimmie.

Normalmente, quando si studia questa forma di comunicazione, si prendono dei primati e si cerca di capire quale sia il loro grado di comprensione dei nostri gesti. Lo studio dell'Università di St. Andrews, in Scozia, ha invece capovolto la situazione: un gruppo di esseri umani (circa 5.500 soggetti) sono stati esposti a 20 diversi video di "gesti scimmieschi", ed è stato chiesto loro di identificarne il significato.

Mettiti alla prova! I risultati non sono strepitosi, ma comunque incoraggianti: pur senza avere alcuna indicazione del contesto nel quale veniva eseguito il gesto, gli umani hanno indovinato il suo significato più della metà delle volte, una percentuale che è aumentata solo lievemente quando ai soggetti è stato spiegato dove si trovassero e che cosa stessero facendo le scimmie del video.

Questo fa pensare che la nostra comprensione del significato dei gesti non sia una deduzione razionale che facciamo sulla base delle informazioni che abbiamo, ma abbia radici più profonde: è possibile che questi gesti un tempo fossero anche "nostri", e che facciano parte di una sorta di vocabolario gestuale condiviso dai primati. La questione andrà investigata ulteriormente, ma se nel frattempo volete mettervi alla prova qui c'è una versione abbreviata del test.

1 febbraio 2023 Gabriele Ferrari
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