Scendere da un albero e ritrovarsi a camminare su due piedi non deve essere stato facile per i nostri antenati.
Uno studio belga sui gibboni rivela adesso che probabilmente il passaggio non è stato così “drastico”.
Si muovono molto agilmente sugli alberi, ma altrettanto goffamente sul terreno. Probabilmente perché usano gli stessi movimenti. |
È quello che emerge da uno studio di alcuni scienziati dell’università di Antwerp in Belgio che hanno osservato per mesi il modo di camminare del gibbone (Hylobates lar), il primate bipede che ha l’andatura eretta più simile alla nostra (vedi video nella sezione "Guarda" in alto a destra).
Quella camminata strana
E hanno scoperto che ci sono invece molte differenze. Quando passeggiano queste scimmie rimbalzano sui piedi un po’ come facciamo noi quando corriamo e inoltre a differenza degli umani, non usano il tallone d’Achille (il tendine dietro al piede) per lo scatto, ma alcuni muscoli delle cosce.
L’andatura molleggiata serve ai gibboni per muoversi sugli alberi, una camminata più rigida (tipo la nostra normale) non è indicata per spostarsi da un ramo all’altro. E usano gli stessi movimenti anche quando camminano sul terreno.
Giù dall’albero… E ora?
Come gli uomini scendendo dagli alberi siano riusciti a trovare l’equilibrio per camminare eretti su due piedi rimane ancora un mistero. Secondo Evie Vereecke, che ha guidato il team, la particolare forma di locomozione un po' buffa e dinoccolata dei gibboni, potrebbe dirci molte cose sull’evoluzione del nostro modo di camminare.
(Notizia aggiornata al 25 luglio 2006)