Potreste non considerarli così intelligenti, eppure c'è qualcosa in cui i piccioni ci battono: fare più cose contemporaneamente. Un gruppo di neuroscienziati cognitivi ha organizzato una sfida di multitasking tra uomini e pennuti, per capire come sia possibile che il piccolo cervello di alcuni uccelli possa in certi casi rivaleggiare con quello dei mammiferi.
Lo studio è stato pubblicato su Current Biology - e gli umani (per la cronaca) quella gara l'hanno persa: di poco, ma sapete come si dice, il secondo è primo dei perdenti...
Trova le differenze. La corteccia cerebrale dei mammiferi, a lungo considerata all'origine delle nostre doti cognitive, è composta di sei strati cellulari. Nei volatili non c'è nulla di simile, ma i loro neuroni sono più densamente "impacchettati" rispetto a quelli della corteccia cerebrale umana: i piccioni hanno sei volte più neuroni per millimetro cubo rispetto a noi.
Di conseguenza, la distanza tra cellule nervose è dimezzata in confronto al cervello umano: poiché la velocità di trasmissione è la stessa, i ricercatori hanno ipotizzato che l'elaborazione delle informazioni avvenga, nei piccioni, più velocemente che nell'uomo.
Alla prova. Per verificare l'ipotesi hanno messo in gara 15 umani e 12 piccioni, "chiedendo" a entrambi i gruppi di passare rapidamente da un compito all'altro. In un caso, il passaggio tra una mansione e la successiva è avvenuto immediatamente; in un altro, con un ritardo di 300 millisecondi.
Nella prima situazione si verifica il vero multitasking: le azioni di concludere un compito e iniziare il successivo avvengono in contemporanea. Uomini e piccioni se la sono cavata allo stesso modo, rallentando un po' in risposta alla doppia richiesta.
Battuti! Nel secondo caso, i due processi si alternano velocemente come i colpi di una partita di ping pong: i gruppi di neuroni che li controllano devono continuamente mandare segnali nell'una o nell'altra direzione. In questo compito i piccioni sono parsi avvantaggiati per la maggiore densità neurale: sono stati 250 millisecondi più rapidi dell'uomo. Nel loro (piccolo) cervello densamente popolato, il tempo necessario alle interazioni neurali è ridotto al minimo.