Animali

Moscerini della frutta: se vedono il cadavere di un loro simile, muoiono prima

L'aspettativa di vita dei moscerini della frutta cala drasticamente se vedono il cadavere di un loro simile: uno spunto per lo studio dei meccanismi del cervello umano.

I moscerini della frutta o drosofile sono senza dubbio gli insetti più conosciuti al mondo, in particolare per la relativa facilità con la quale li si può studiare (soprattutto dal punto di vista genetico). Uno dei motivi per cui questi moscerini sono considerati dei modelli è che hanno un ciclo di vita molto breve: in media "durano" un paio di settimane prima di morire.

Sempre che non gli capiti di posare gli occhi sul cadavere di un loro simile: in quel caso la loro aspettativa di vita crolla drasticamente, e il loro corpo comincia a mostrare rapidi segni di invecchiamento. Lo ha scoperto uno studio della University of Michigan pubblicato su PLOS Biology, e condotto da un team che già quattro anni fa aveva scoperto che un faccia a faccia con la morte ha un effetto negativo sulle drosofile.

Cervello che brilla. Lo studio del 2019 però si era limitato a scoprire l'esistenza di questo fenomeno: quando i moscerini della frutta vedono il cadavere di un conspecifico, ne vengono colpiti così negativamente che cominciano a invecchiare e morire nel giro di pochi giorni. Finora, però, non era chiaro il motivo dietro a questa "strategia" né il meccanismo che la causa.

Per scoprirlo, il team ha prima di tutto iniettato nei moscerini una soluzione contenente una proteina fluorescente; poi gli scienziati hanno mostrato loro una serie di cadaveri di conspecifici, e hanno osservato quali parti del cervello della mosca si "accendessero".

E noi umani? Per controllare di averci visto giusto, i ricercatori hanno cominciato ad attivare artificialmente queste aree del cervello in moscerini che non avevano visto alcun cadavere: anche in questi esemplari il processo di invecchiamento rapido è cominciato immediatamente, abbassandone l'aspettativa di vita. L'esperimento ha rivelato anche che questi cambiamenti nel corpo dei moscerini vengono catalizzati da un ormone, la serotonina, quello che per noi umani è l'"ormone del buonumore".

La scoperta è un piccolo primo passo verso la comprensione degli stessi meccanismi nel cervello umano, che è infinitamente più complesso di quello delle drosofile e che per molti aspetti è ancora un mistero: per esempio, si potrebbe capire qual è l'effetto sul cervello di certi mestieri che prevedono una costante esposizione alla morte (come i militari, ma anche chi lavora in ospedale).

5 luglio 2023 Gabriele Ferrari
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