Un gruppo di ricercatori dell'Università di Cincinnati (USA) ha scoperto una nuova specie di mosasauro, un rettile marino che nuotava negli oceani 80 milioni di anni fa, ai tempi dei dinosauri. I primi fossili di mosasauri (Mosasauridae) vennero ritrovati a metà del 1700 nei Paesi Bassi: questi mostri marini, che arrivavano a misurare quanto un autobus, si nutrivano di pesci ed erano il terrore degli oceani dell'epoca.
La nuova specie, battezzata Ectenosaurus everhartorum, è la seconda finora scoperta appartenente al genere degli ectenosauri, a loro volta parte della famiglia dei mosasauri. A differenza dell'Ectenosaurus clidastoides, che assomigliava a un gaviale (Gavialis gangeticus), coccodrillo con il muso molto sottile e allungato, l'everhartorum era più simile a un falso gaviale (Tomistoma schlegelii), con il muso più corto e smussato.
Una lunga storia. Era il 2004 quando Takuya Konishi, uno degli autori dello studio e all'epoca studente universitario, si ritrovò per la prima volta a tu per tu con il fossile di ectenosauro. All'epoca Konishi stava studiando dei fossili di Platecarpus, un altro genere di mosasauri, quando si rese conto che i resti che aveva tra le mani avevano qualcosa di diverso: «Quei resti non appartenevano a un Platecarpus», spiega in un articolo su Phys.org: «l'osso frontale che sormontava le cavità oculari era molto più lungo». Konishi, però, impegnato a terminare il dottorato, abbandonò gli studi del presunto fossile di Platecarpus.
Quando, diversi anni dopo, decise di ricominciare a studiare quei misteriosi resti, nessuno aveva ancora scoperto a che specie appartenessero: «Quando lo vidi di nuovo, fu chiaro: avevo studiato attentamente tutti i fossili conosciuti di Platecarpus, e questo era diverso», spiega Konishi. I tre ricercatori responsabili della scoperta - Takuya Konishi, Michael Caldwell, professore di biologia dell'università di Alberta, e Alexander Willmann, studente di Konishi e coordinatore dello studio - hanno deciso di battezzare la nuova specie di ectenosauro in onore degli Everharts, una coppia del Kansas che per oltre 30 anni ha condiviso con musei e ricercatori i propri fossili di mosasauro.