L'aumento delle temperature globali sta avendo effetti devastanti su tutti gli ecosistemi del mondo, e non passa giorno senza una nuova, brutta notizia in merito. L'ultima in ordine cronologico, raccontata in uno studio pubblicato su Limnology and Oceanography Letters, arriva dagli Stati Uniti, e riguarda i grandi laghi d'America, in particolare quelli del Minnesota e del Wisconsin – ma le conclusioni dello studio sono applicabili a tutti gli ecosistemi lacustri. Di che conclusioni si tratta? È presto detto: c'è un legame diretto tra l'aumento delle temperature e le morìe di massa dei pesci di lago; e se non facciamo qualcosa per ridurre le emissioni, questi eventi diventeranno sempre più frequenti nei prossimi decenni.
Più caldo, più morti. Lo studio dell'Università dell'Arkansas si è svolto in due fasi. Nella prima, il team ha raccolto i dati relativi a 526 morìe di massa documentate in Minnesota (la "terra dei 10.000 laghi) e Wisconsin tra il 2003 e il 2013, e le ha divise in tre categorie: quelle causate da malattie infettive, da inverni particolarmente rigidi e da estati molto calde. Sono queste ultime quelle che interessano di più, perché sono quelle che dipendono più direttamente dai cambiamenti climatici: l'analisi ha rivelato che c'è una correlazione diretta tra l'aumento di temperatura dell'aria e dell'acqua e le morìe – in altre parole, più fa caldo più è probabile che i pesci muoiano in massa.
A questo punto, il team ha costruito un modello predittivo basato sullo scenario climatico peggiore possibile (quello in cui non riusciamo a tagliare le emissioni entro i limiti), e ha calcolato quanto più frequenti saranno le morti di massa con l'aumento delle temperature dell'aria e dell'acqua.
Un problema globale. I risultati non sono incoraggianti: nello scenario peggiore possibile, l'aumento della temperatura dell'aria porterà ad avere 34 volte il numero di morìe annuali di pesci lacustri; mentre considerando la temperatura dell'acqua il moltiplicatore scende a un comunque inquietante 6. Questo significa che, dove oggi si verificano 5 morìe l'anno, in futuro se ne verificheranno dalle 30 alle 170 circa.
Nello studio si legge che le stime basate sulla temperatura dell'acqua sono più affidabili perché quelle dell'aria dipendono da troppi fattori esterni per essere valutate accuratamente; ma il discorso di fondo non cambia: più fa caldo, più i laghi si scaldano, più pesci muoiono, con tutte le conseguenze sull'ecosistema.
E questo non vale solo per gli specchi d'acqua americani: secondo gli autori, il modello è applicabile in tutto il mondo – e andrebbe applicato, per capire quale sarà il destino della fauna lacustre mondiale (e quanto dobbiamo preoccuparci).