SIDS è un acronimo che sta per Small Island Developing States, cioè piccole isole che ospitano Paesi in via di sviluppo; è una sigla che si usa in particolare per certe isolette dell'oceano Pacifico, come Kiribati e le isole Cook, che sono sotto osservazione in questi anni perché potrebbero essere le prime a venire colpite dagli effetti più a breve termine del riscaldamento globale.
COnseguenze. Effetti che possono essere di tutti i tipi: stravolgimenti climatici, ovviamente, innalzamento del livello dei mari, ma anche cambiamenti radicali nella fauna ittica locale. In particolare, stando a uno studio pubblicato su Nature Sustainability, dieci di queste SIDS rischiano nei prossimi anni di perdere una fetta importante del loro PIL a causa di una migrazione forzata e spinta dall'aumento delle temperature oceaniche: quella dei tonni.
Lo studio si concentra in particolare su tre specie di tonno che sono molto pescate nella fetta di Pacifico considerata: il tonnetto striato (Katsuwonus pelamis), il tonno a pinne gialle (Thunnus albacares) e il tonno obeso (Thunnus obesus). Tutte e tre le specie rappresentano una fetta enorme dell'economia delle dieci isole considerate: non solo perché vengono pescati e rivenduti, ma soprattutto perché le altre nazioni pagano ogni anno dei cospicui dazi per accedere alle loro acque territoriali e potervi pescare.
Rischio collasso. Stiamo parlando di volumi enormi: più del 50% dei tonni pescati in tutto il mondo provengono da quest'area, e le tasse di accesso fanno entrare nelle casse statali di queste isole una quantità di denaro pari al 37% del loro PIL – con casi estremi come quello del territorio neozelandese dell'isola di Tokelau, dove le tasse arrivano a coprire l'84% del PIL totale. In altre parole, senza il controllo sulle acque ricche di tonni queste isole rischierebbero un collasso economico più o meno grave (con la possibile eccezione di Papua Nuova Guinea, dove la pesca rappresenta "solo" il 4% del PIL).
Il problema è che, con l'aumento delle temperature oceaniche, le popolazioni di tonno del Pacifico si stanno spostando in massa verso est, in cerca di acque più fredde e profonde. Questo le porterebbe a uscire dai confini delle acque territoriali delle SIDS e direttamente in mare aperto, dove le isole non avrebbero quasi più alcun controllo sul prelievo.
Tutto sul commercio. Da un lato questo creerebbe enormi problemi economici a sistemi che finora si sono basati fortemente, quando non esclusivamente, sul commercio di tonno.
Dall'altro, l'uscita dalle acque sovrane per migrare in acque internazionali renderebbe ancora più difficile le operazioni di conservazione di specie che procedono sempre più velocemente verso l'estinzione – anche a causa, guarda caso, della pesca eccessiva.