Come le hit che passano alla radio, i complessi canti d'amore delle megattere hanno elementi ripetuti simili a rime, e una struttura gerarchica organizzata in frasi e ritornelli. Ora, una ricerca pubblicata su PNAS dimostra che anche la loro esecuzione ci è in un certo senso familiare: nei momenti di passaggio tra un motivetto prevalente e l'altro, i maschi di questo cetaceo eseguono brevi spezzoni dell'uno o dell'altro brano, congiungendo i segmenti con brevi frasi di transizione degni del migliore deejay.
Contaminazioni. I maschi delle varie popolazioni di megattere tendono a cantare, nello stesso periodo di tempo, la stessa canzone (motivi elaborati lunghi anche 30 minuti), non è chiaro se per attrarre la partner o impressionare i rivali. Periodicamente, questi canti cambiano. A metà degli anni '90, le megattere dell'Australia orientale presero a cantare la cosiddetta canzone "rosa" (così fu ribattezzata dai ricercatori), ma nel 1998 questa era ormai stata rimpiazzata dalla canzone "nera", portata da alcuni esemplari provenienti da ovest.









Per Ellen Garland, dell'Università di St. Andrews, Scozia, funziona un po' come per le mode: «Crediamo che i maschi cambino la loro canzone per essere diversi dai rivali attorno a loro; questo è poi controbilanciato dalla loro necessità di uniformarsi, come succede anche all'uomo».
Alla consolle. Garland e colleghi hanno dimostrato che queste rivoluzioni canore avvengono molto velocemente, diffondendosi come onde da un capo all'altro del Pacifico in pochi anni. Non solo. Analizzando le registrazioni di 20 anni di performance dei maschi, i biologi ne hanno notate 4 in cui parti di nuove e vecchie canzoni venivano accostate, e talvolta unite da una frase di transizione come per smussare il passaggio. Ogni tanto, il salto avveniva nei punti in cui i brani erano più simili, come nelle esibizioni di un deejay.
Segmenti. Per i ricercatori è la prova che i maschi non apprendono il nuovo brano tutto insieme, ma lo spezzano in segmenti minori, come quando i bambini imparano una poesia. La trasmissione culturale tra questi cetacei potrebbe in altre parole somigliare alla nostra più di quanto si creda.