Aveva la testa grande come quella di un cavallo, era alto 3 metri e forse – ma ancora non si sa - pesava mezza tonnellata. Somigliava a un volatile, ma non poteva volare e quando si aggirava per qualche territorio, molto probabilmente, spargeva il panico tra i mammiferi di piccole dimensioni (non più grandi di un cane), di cui era “goloso”. Era l’”uccello del terrore”, come è stato soprannominato il gigantesco pennuto preistorico, di cui sono stati recentemente ritrovati alcuni resti in Argentina.
Ma, a dispetto delle sue dimensioni, sembra che fosse molto agile. Le sue gambe sottili (come testimoniano i resti rinvenuti), lo rendevano veloce e scattante, più di quanto si fosse mai pensato.
Il cranio dell'animale, che è stato ritrovato insieme ad altre ossa, inoltre, è quasi completo e potrebbe fornire nuove e importanti informazioni su questo bizzarro rapace terrestre, vissuto tra i 60 e i 2 milioni di anni fa in Sud America.
Illustrazione: © Stephanie Abramowicz. Clicca sopra per ingrandirla