Animali

I leoni delle caverne scoperti nel permafrost siberiano

I due cuccioli perfettamente conservati di una sottospecie estinta di leone chiariranno le ragioni della scomparsa di un mammifero che i nostri avi conoscevano e cacciavano.

Sono rimasti nascosti per 12 mila anni, fino a quando, un mese fa, i ghiacci perenni del distretto di Abyisky, in Siberia, non li hanno restituiti alla luce. Due cuccioli di leoni delle caverne (Panthera leo spelaea), una sottospecie estinta del leone moderno, sono stati mostrati per la prima volta dalla loro scoperta.

I due esemplari perfettamente conservati, ribattezzati Uyan e Dina (dal nome del fiume Uyandina che scorre vicino al sito del ritrovamento), potrebbero svelare preziose informazioni su un felino ormai scomparso che un tempo viveva in un territorio compreso tra le isole britanniche e l'estremo est della Russia, e che forse fu anche cacciato dai nostri predecessori.

in trappola. I leoncini avevano solo una settimana quando morirono, forse a causa di una frana che sigillò ermeticamente la tana in cui la madre li aveva deposti prima di andare a caccia. L'assenza di ossigeno e il permafrost ne hanno mantenuti intatti pelo, orecchie, tessuti morbidi e persino baffi, facendone senza dubbio i meglio conservati leoni delle caverne mai rinvenuti.

I cuccioli avevano ancora gli occhi chiusi al momento della loro tragica fine. © Vera Salnitskaya / The Siberian Times

Analisi di rito. Dopo il bagno di folla Uyan e Dina saranno sottoposti a una serie di esami per chiarire l'età precisa, le effettive cause della morte, la presenza di eventuali parassiti e persino il contenuto dello stomaco. L'eventuale ritrovamento di latte materno nel loro organismo consentirebbe di trarre preziose informazioni sulla dieta di questi animali, e di capire come facessero a resistere a così rigide temperature. Non è infatti ancora chiaro il motivo che portò questi leoni, leggermente più grandi e robusti degli odierni parenti africani, a sparire dalla faccia della Terra.

Il ritrovamento di Uyan e Dina segue un'altra fortunata scoperta avvenuta, nella stessa zona, nel 2013: quella di Yuka, un cucciolo di mammut lanoso vissuto 39 mila anni fa, anch'esso perfettamente conservato.

22 novembre 2015 Elisabetta Intini
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