Le profondità marine sono ben più rumorose di quello che pensiamo. Non solo si sentono le voci di balene e delfini, ma ci sono anche innumerevoli richiami di pesci. Si sa da tempo che alcuni pesci producono suoni, ma ora gli scienziati hanno stabilito che la comunicazione sonora nel mondo ittico è più diffusa di quanto si pensasse. Un recente studio guidato da Aaron Rice, del K. Lisa Yang Center for Conservation Bioacoustics al Cornell Lab of Ornithology (Cornell University), ha calcolato che ben 175 famiglie di pesci comunicano con i suoni: potete leggere come fanno nell'approfondimento su Focus in edicola.
E ascoltare alcuni di questi suoni. Come il richiamo di Opsanus tau: è emesso dal maschio di questo pesce (lungo oltre 40 cm) per attirare la femmina, che arriva al suo nido e vi depone le uova, che poi lui fertilizzerà. Holocentrus rufus, lungo meno di 20 cm e con una livrea rossa, usa un particolare "grugnito" soprattutto per difendere il suo territorio, nelle scogliere coralline in cui vive. Emette invece un altro suono per dare l'allarme all'avvicinarsi di una minaccia: gli altri individui, quando lo sentono, si ritirano tra le rocce. In alcuni casi questi pesci vocalizzano anche in gruppo, per allontanare un predatore.
Il maschio di Pogonias cromis, tipico delle acque salmastre vicino agli estuari, tipicamente produce suoni nel periodo del corteggiamento: inizia alla sera e può continuare per ore. Si è visto però che anche la femmina emette suoni, quindi è possibile che le vocalizzazioni siano associate a più complessi comportamenti sociali. Infine, Porichthys notatus fa diversi suoni: da quello simile a una sirena di nave o a un prolungato ronzio, emesso dal maschio nel periodo della riproduzione (e che sente anche chi si trova vicino all'acqua), ai rumori più brevi prodotti dai maschi e anche dalle femmine in caso di scontri.