Lo squalo balena è il pesce più grande del mondo: 12 metri di lunghezza, 20 tonnellate di peso, eppure nonostante le sue dimensioni e il nome che porta è una creatura pacifica, che si nutre filtrando l'acqua circostante e ingerendo così grosse quantità di plancton e piccoli pesci. Già da piccoli gli squali balena sono voraci, e possono mangiare fino a 20 kg di materiale organico ogni giorno; e a un appetito così corrisponde ovviamente anche una produzione fecale adeguata. Le remore sono piccoli pesci che passano la loro vita attaccate ad altri pesci più grossi, o nuotando loro intorno; gli squali balena le sopportano perché le remore si nutrono tra le altre cose dei parassiti che vivono sulla loro pelle.
Con qualche rischio... La porzione principale della dieta di una remora, però, non è rappresentata da questi microrganismi, ma da quello di cui parlavamo prima: le feci dei loro ospiti. Come ha spiegato di recente (e dimostrato con il video che segue) su Twitter il professor Simon Pierce, biologo marino e co-fondatore della Marine Megafauna Foundation, questa dieta escrementizia non è priva di rischi – non per le remore, ma per gli squali balena.
Al contrario di quello che pensano molte persone, le remore non vivono la loro intera vita attaccate ai loro ospiti, ma nuotano anche liberamente nei loro paraggi. Il motivo principale è legato alla loro dieta: circa vent'anni fa uno studio sfatava il mito delle remore che si nutrono esclusivamente di parassiti, e spiegava che questi pesci traggono gran parte del loro nutrimento dalle feci dei loro ospiti. Questo significa che le remore devono sempre stare attente ai movimenti intestinali degli squali balena, per essere pronte a intervenire e tuffarsi nel getto di feci – quello che Simon Pierce chiama "poopnado", una parola che deriva da poop (cacca) e tornado.
Un tuffo nella cacca. Come si vede nel video postato sempre da Pierce, per non rischiare di perdersi neanche un boccone del lauto pasto le remore hanno sviluppato un comportamento ancora più estremo: appena sentono l'odore di feci in arrivo si tuffano di testa dentro la cloaca dello squalo balena, per andare, per così dire, direttamente alla fonte.
Ovviamente la prospettiva di trovarsi un pesce, per quanto piccolo, infilato nel retto non fa impazzire gli squali balena, che hanno a loro volta perfezionato due tattiche difensive. La prima prevede di agitare con forza la coda prima di lasciarsi andare, così da tenere le remore a distanza per quanto possibile; immediatamente dopo essersi liberati, poi, gli squali balena scattano per allontanarsi il più rapidamente possibile dal luogo del delitto, e lasciare le remore al loro banchetto.
Meglio di altri. Per quanto l'idea di trovarsi una remora affamata infilata nel retto sia spiacevole, comunque, agli squali balena va meglio che ad altri animali marini: l'ano di alcuni cetrioli di mare, per esempio, è la dimora di piccoli pesci della famiglia Carapidae, che passano la loro intera esistenza nascosti in quelle, diciamo così, caverne naturali.