Gli agguati delle mantidi religiose sono cuciti a pennello sulla velocità delle loro vittime. Un nuovo studio sui più raffinati predatori del regno degli insetti smentisce l'ipotesi che i loro attacchi siano impostati su movimenti automatici replicati all'infinito, come le mosse di un giocattolo a molla. Le mantidi calibrano le loro mosse sulle caratteristiche delle loro prede, come farebbe un cacciatore navigato. La ricerca, basata sull'osservazione di più mantidi all'opera, è stata pubblicata su Biology Letters.
Consegna espressa. Sergio Rossoni e Jeremy Niven, un dottorando e un Professore di Zoologia dell'Università del Sussex, hanno solleticato l'appetito di 8 esemplari di mantide marmo del Madagascar (Polyspilota aeruginosa) con una serie di insetti morti o di perline ad essi somiglianti, appesi a un filo trasparente. Le esche sono state fatte oscillare a tre diverse velocità, ciascuna compatibile con quella di una preda-tipo delle mantidi: da 200 millimetri al secondo (la più lenta, tipica dei moscerini della frutta) a 730 millimetri al secondo (la velocità di un moscone). Gli attacchi delle mantidi sono stati filmati con telecamere ad alta velocità e poi attentamente studiati.
Morte al rallentatore. Come si vede in paio di filmati ripresi dal New York Times, l'agguato delle mantidi si struttura in due parti: nella prima gli insetti portano in alto e in avanti le zampe anteriori; nella seconda, falciano l'aria con entrambi gli arti fino ad afferrare la preda e avvicinarla alla bocca. In effetti, le mantidi hanno regolato la velocità degli attacchi su quella delle prede: diversamente da quanto si era a lungo ipotizzato, la loro caccia non procede in modo stereotipato, sempre allo stesso ritmo e con gli stessi movimenti.
La modulazione avviene soprattutto nella prima fase: quando le mantidi sono alle prese con un boccone meno rapido, alzano le zampe più lentamente o si fermano per un istante con gli arti a mezz'aria, in una posa da zombie. Le pause sono anche usate per aggiustare il movimento nel caso la mantide avesse calcolato male l'impeto iniziale. Considerando che alcuni attacchi avvengono a una velocità inferiore a un decimo di secondo, questi insetti sono capaci di una precisione notevole.