La costruzione di enormi centrali eoliche in alto mare ha creato nuove opportunità di caccia per i predatori. Sul fondo marino infatti le strutture di cemento che sono alla base delle grandi eliche costituiscono un nuovo ecosistema che i pesci possono sfruttare. E, inseguendo i pesci, arrivano i predatori. Una decina di foche di due specie diverse (foca comune, Phoca vitulina, e foca grigia, Halichoerus grypus) hanno imparato a cercare le loro prede, i pesci, attorno alle turbine a vento situate al largo della costa inglese e olandese. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Current biology.
Imparare a sopravvivere. Queste strutture creano vere e proprie "barriere coralline artificiali", colonizzate rapidamente da organismi bentonici e infine dai pesci. Anche se sono lontane dalla costa, le foche hanno imparato a seguire il tracciato dei cavi che la collegano alla turbine. Per scoprire i viaggi delle foche, ricercatori inglesi e olandesi hanno dotato alcuni animali di piccoli trasmettitori GPS che ne seguono i movimenti. Attraverso di essi è stato possibile anche vedere come le turbine siano realmente l’obiettivo dei pinnipedi, perché (come si vede nell’immagine sopra) le foche si fermano vicino alle singole strutture, e i loro movimenti formano una griglia precisa.
La ricerca dimostra come molti intelligenti predatori riescono ad apprendere molto in fretta le opportunità di caccia, e sopravvivere e prosperare nonostante l’ingombrante presenza umana.















