Animali

Le femmine degli animali hanno l’imene?

Dal punto di vista biologico non è ancora chiaro a che cosa serva. Ma ce l'hanno molte specie di animali.

L’imene è una membrana che chiude parzialmente la vagina. È un tessuto mucoso, ricco di fibre elastiche che presenta un’apertura centrale destinata ad allargarsi in seguito ai rapporti sessuali.

La sua funzione non è chiara, ci sono dunque varie interpretazioni anche sulla sua origine evolutiva. Secondo alcuni studiosi, nella nostra specie è servito a spingere la donna a cercare legami forti con il partner e a evitare la casualità del rapporto sessuale. Secondo altri, serve nella pubertà per evitare infezioni, perché fa da barriera a sporco e batteri.

L’imene è presente anche in diversi animali. In particolare ne dispongono molti primati (come gli scimpanzé), i mammiferi marini, ma anche gli elefanti e le cavie.

C’è e non c’è. La forma e la resistenza dell’imene hanno però ampia variabilità. In alcuni animali è presente solo fino alla fine della pubertà, e la sua rottura non dipende dal primo rapporto sessuale.

Nella cavia, per esempio, l’imene segue un ciclo: si apre durante l’estro, la fase di calore che rende disponibile all’accoppiamento, poi si riforma e si richiude fino alla nascita del piccolo.

4 tipi Nelle donne. Un’ampia variabilità è presente anche nelle donne: l’apertura centrale può per esempio essere arrotondata, a semiluna, oppure presentare più di un foro. Infatti non c’è un solo tipo di imene, ma almeno 4. Può infatti essere ad anello (il più comune, quello che più facilmente si rompe in un rapporto sessuale), a setaccio (abbastanza raro), cioè forato in modo da far passare i flussi mestruali, superelastico (in genere si rompe solo con il parto), e imperforabile (raro) che deve essere aperto chirurgicamente.

In generale è durante il primo rapporto sessuale che si producono lacerazioni, ma può anche accadere che la membrana sia così elastica da non essere intaccata dalla penetrazione. Le lacerazioni possono essere accompagnate da lieve dolore, o perdite di sangue, a seconda della diversa vascolarizzazione del tessuto. Meno del 30% delle donne subisce una rottura vera e propria, con perdita di sangue.

Origine. Il nome deriva dal greco hymèn, membrana. Imene era anche il nome della divinità greca degli sposi.

14 dicembre 2015
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