In una gara di velocità tra un ghepardo e un elefante, chi vincerebbe? Tutti lo sappiamo, eppure, per certi versi, la risposta è poco intuitiva: se la velocità è determinata dalla distanza coperta in un dato periodo di tempo, un animale con zampe più lunghe e più muscoli a disposizione dovrebbe avere performance migliori.
Ma se pensiamo ai velocisti di terra, aria e acqua, capiamo subito che pachidermi, balene e condor non sono certo i più veloci. Gli animali più scattanti sono quelli con una massa corporea che sta "nel mezzo". Il motivo sta tutto nell'energia richiesta per staccarsi dai "blocchi di partenza", come sottolinea uno studio pubblicato su Nature Ecology and Evolution.
Le giuste misure. Esaminando i dati relativi a 474 specie di acqua, terra e aria da meno di un grammo a oltre 10 tonnellate di peso, Myriam Hirt del German Centre for Integrative Biodiversity Research di Lipsia ha ricavato un modello che conferma che gli animali di media stazza sono appositamente progettati per essere veloci.
Subito o niente! Accelerare richiede grandi quantità di energia, e i muscoli riescono a funzionare a intensità così elevate per un periodo limitato di tempo. Esiste quindi una finestra ristretta per portare il corpo a grandi velocità, prima che l'energia delle fibre muscolari a contrazione rapida (adatte a sforzi intensi e brevi) si esaurisca.
Un animale imponente ha più massa da muovere: non fa in tempo a raggiungere grandi velocità che l'energia muscolare rapida a disposizione si è già esaurita. Al contrario, un animale troppo piccolo non ha sufficiente massa muscolare per accendere la miccia.
I più veloci. Se contassero solo i muscoli, gli elefanti non avrebbero rivali e arriverebbero a 600 km orari; invece il record di velocità sulla terraferma spetta ai ghepardi (oltre 100 km orari). Nell'aria, i falchi superano gli altri pennuti, sfrecciando anche a 140 km orari, mentre in acqua il marlin nero (Istiompax indica) tocca i 130 km all'ora.
Dinosauri. II modello riesce a spiegare il 90% delle variazioni di velocità delle specie animali, compresa quella di grandi bestioni estinti: il T.rex, in base alla teoria di Hirt, andava molto più lento del più piccolo carnivoro Velociraptor.